Addio Totò Schillaci, simbolo delle notti magiche di Italia ’90

Uomo simbolo del Mondiale 1990, Salvatore Schillaci è mancato a soli 59 anni, ma la sua leggenda non finirà mai.

Durante il Mondiale di Italia ’90, un attaccante inatteso ebbe gli occhi di una nazione intera puntati su di lui. Quell’estate, infatti, Salvatore Schillaci scrisse il suo nome nella storia del calcio italiano e mondiale. All’inizio, forse, non ne era consapevole, preso dall’ansia e dal senso di inadeguatezza, ma questo protagonista inaspettato, partita dopo partita, si trasformò in un eroe nazionale.
Ed oggi sono storia le sue esultanze con gli occhi spalancati, increduli quanto quelli dell’Italia intera: Totò diventò da sconosciuto a leggenda in una frazione di secondo. Ecco perchè la sua prematura scomparsa, a settembre 2024 per un brutto male, è un dolore per tutti.

La morte di Schillaci, un dolore per tutta una nazione

Le reazioni emotive alla sua morte raccontano molto di ‘Totò’. “L’uomo che ha fatto sognare una nazione”, così lo ha definito la premier Giorgia Meloni, e non è difficile capire perché. Italia ’90 fu un evento carico di aspettative e speranze per gli italiani, e Schillaci divenne il simbolo di quel sogno.
Ogni volta che Totò mandava la palla in fondo alla rete — e accadde ben 6 volte in quel Mondiale — sembrava che tutta la gioia dell’Italia esplodesse attraverso i suoi occhi e le sue espressioni. Schillaci è morto a soli 59 anni a causa di un tumore al colon, ma lascia dietro di sé un’eredità che va oltre il calcio: ha incarnato il modo in cui lo sport, e la vita, dovrebbero essere vissuti, mettendoci sempre passione e totale autenticità.

Il miracolo di Totò Schillaci a Italia ’90

Schillaci, affettuosamente soprannominato ‘Totò’, finì come capocannoniere di Italia ’90. Un’impresa incredibile, considerando che la sua seconda partita con la nazionale fu proprio la gara d’esordio dei Mondiali contro l’Austria. Nessuno si aspettava che sarebbe stato lì, forse nemmeno lui. Felice di essere incluso tra i 22 convocati, non si aspettava di giocare neanche un minuto.
Tuttavia, il destino decise diversamente: Gianluca Vialli gli cedette il posto e il resto è storia. In quel momento, non solo iniziò il suo cammino verso la gloria, ma si aprì un nuovo capitolo per la nazione intera. E Totò divenne uno dei calciatori dell’Italia più amati di sempre.

Totò Schillaci Eroe inatteso di Italia ’90

Il suo trionfo fu memorabile per molti motivi. Innanzitutto, nessuno sapeva chi fosse prima di Italia ’90, nemmeno in Italia. Fu una scommessa dell’ultimo minuto, un’epoca in cui le sorprese del calcio erano vere e proprie rivelazioni. In un’Italia abituata a campioni come Roberto Mancini, Gianluca Vialli e Roberto Baggio, Schillaci, un eroe venuto dal Sud, divenne l’improbabile stella che nessuno si aspettava. Che trascinò la squadra fino in semifinale, vincendo la classifica dei cannonieri del torneo.

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Le umili origini di Totò Schillaci

Schillaci nacque in una famiglia modesta di Palermo. Suo padre visse sempre nello stesso appartamento in Sicilia, un quartiere di periferia tipico, con campi di calcio polverosi e porte arrugginite. Questo contesto modesto rese ancora più straordinario il suo cammino verso il successo.
Un aneddoto raccontato in un documentario su Italia ’90 rivela del ritorno trionfale a Palermo di Schillaci alla fine del torneo, accolto da una folla in delirio sotto il balcone del padre, che lo salutava come il Papa.

Totò Schillaci dopo Italia ’90

Dopo la sua straordinaria estate del 1990, Schillaci fu sempre consapevole di essere ricordato principalmente per quelle quattro magiche settimane. Ha militato nel Messina, dove giocò dal 1982 al 1989, quindi passò alla Juventus l’anno prima del Mondiale, segnando 15 reti in Serie A e altre 21 in tutte le competizioni, facendosi spazio in un’epoca in cui il calcio italiano dominava il mondo.
Dopo Italia ’90, giocò ancora per la Juventus fino al 1992 e successivamente per l’Inter, prima di trasferirsi in Giappone per concludere la sua carriera nel 1997.

Il ricordo indelebile di Schillaci

Le quattro settimane di Schillaci al Mondiale sono rimaste impresse nella storia del calcio. Il suo gol contro l’Austria, seguito dalla meravigliosa rete contro l’Uruguay, resteranno tra i momenti più iconici del torneo.
La semifinale contro l’Argentina non andò come sperato, ma Roberto Baggio gli concesse l’opportunità di segnare su rigore contro l’Inghilterra nella “finalina” per il terzo posto, acendolo diventare il capocannoniere del torneo. In quell’anno, Schillaci arrivò secondo nella corsa al Pallone d’Oro, dietro a Lothar Matthäus, a conferma che la sua leggenda era ormai scolpita nella storia.
La morte di Salvatore Schillaci è stata un duro colpo per chi ama il calcio, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Il Mondiale del 1990 rimarrà per sempre legato a ‘Totò’. Non era il giocatore più spettacolare, ma ebbe il merito di cogliere l’occasione che gli fu data e correrci incontro con tutto il cuore e la passione che un uomo può avere. Schillaci ha segnato quell’estate italiana come nessun altro, e per questo motivo sarà sempre ricordato come un’icona, eterna come la città in cui creò quei ricordi indimenticabili.

Curiosità e Aneddoti su Totò Schillaci:

Ecco infine alcune curiosità e aneddoti su Salvatore “Totò” Schillaci:

  • Il soprannome “Totò”: Schillaci era affettuosamente chiamato “Totò”, un diminutivo tipicamente siciliano di Salvatore. Questo soprannome lo accompagnò per tutta la sua carriera, rendendolo immediatamente riconoscibile.

  • Gli inizi a Palermo: Prima di diventare una leggenda del calcio, Schillaci giocava per l’Amat Palermo, una squadra dilettantistica il cui nome deriva dall’azienda di trasporti pubblici locale.

  • Esordio in Nazionale poco prima del Mondiale: Schillaci debuttò con la maglia azzurra solo pochi mesi prima di Italia ’90, precisamente il 31 marzo 1990, in un’amichevole contro la Svizzera. Fino ad allora, era poco conosciuto a livello internazionale.

  • La pubblicità della Fiat: Dopo il successo di Italia ’90, Schillaci divenne un’icona mediatica. Tra le tante collaborazioni, partecipò a una famosa pubblicità della Fiat, dove scherzava su come gli fosse impossibile muoversi in Italia senza essere riconosciuto.

  • Un film su di lui: Schillaci è stato protagonista di un film biografico dal titolo “Totò Sapore”, dove vengono raccontati alcuni momenti salienti della sua carriera, con un misto di realtà e leggenda.

  • L’esperienza in Giappone: Dopo aver giocato per Juventus e Inter, Schillaci concluse la sua carriera in Giappone, nel Júbilo Iwata. Fu uno dei primi calciatori italiani a giocare nel campionato giapponese, portando con sé l’eco del suo successo mondiale.

  • La storia nel destino: Una curiosità meno nota è che il campo dove Schillaci iniziò a giocare a Palermo si trovava vicino al quartiere ZEN, costruito in occasione delle Olimpiadi di Roma 1960, il che aggiunge una connessione storica al suo percorso calcistico.

Questi aneddoti rivelano lati meno noti ma affascinanti della vita e della carriera di Totò Schillaci, un calciatore che ha lasciato il segno nella storia del calcio e nel cuore degli italiani.

Le Notti Magiche di Tòtò Schillaci a Italia ’90 – VIDEO

Nel video che segue, ecco le emozioni delle “notti magiche” che Totò Schillaci ha regalato a tutti gli italiani durante lo strepitoso Mondiale di Italia ’90.

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