Lo sport non è fatto solo di talento, allenamento e strategia, ma anche di rituali e superstizioni che spesso sfidano ogni logica. Molti atleti sono noti per abitudini bizzarre che li accompagnano durante le competizioni, convinti che questi piccoli gesti possano fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
Vi abbiamo già parlato delle superstizioni di Massimo Cellino, ex presidente del Cagliari, ma oggi andiamo a scoprirne altre, tra le più incredibili della storia dello sport.
Michael Jordan e i pantaloncini fortunati
La leggenda del basket Michael Jordan aveva un rito particolare prima di ogni partita: indossava sempre i suoi vecchi pantaloncini della squadra universitaria del North Carolina sotto il completo dei Chicago Bulls.
Secondo lui, questi pantaloncini gli portavano fortuna e lo aiutavano a mantenere la concentrazione. Per poterli indossare comodamente, Jordan fu tra i primi a richiedere pantaloncini più lunghi nel basket NBA, dando il via a una moda che dura ancora oggi.
Serena Williams e i calzini della vittoria
La campionessa di tennis Serena Williams è famosa non solo per i suoi successi, ma anche per le sue superstizioni. Durante i tornei, indossava sempre gli stessi calzini per tutta la durata della competizione, ritenendoli un amuleto di buona sorte. Inoltre, aveva l’abitudine di far rimbalzare la palla esattamente cinque volte prima della prima battuta e due volte prima della seconda, credendo che questa routine le porti equilibrio mentale e sicurezza.
Cristiano Ronaldo e il piede destro
Uno degli atleti più meticolosi nel suo approccio alla preparazione è Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese segue una routine maniacale prima di ogni partita: entra sempre in campo con il piede destro, si siede sempre nello stesso posto nello spogliatoio e persino la sua alimentazione segue uno schema rigoroso. Per lui, la disciplina e le piccole abitudini ripetute sono essenziali per mantenere un livello di prestazione altissimo.
Wayne Gretzky e il baby powder sulla mazza
Il miglior giocatore di hockey su ghiaccio di tutti i tempi, Wayne Gretzky, aveva una serie di rituali bizzarri prima di ogni partita. Uno dei più strani? Spruzzare del borotalco sulla lama della sua mazza da hockey. Anche se nessuno ha mai capito il motivo esatto di questo gesto, Gretzky era convinto che lo aiutasse a mantenere il controllo del disco e a segnare più goal.
Tiger Woods e la maglia rossa della domenica
Tiger Woods, una delle icone del golf mondiale, ha sempre giocato l’ultimo giorno di torneo indossando una maglia rossa. Secondo Woods, questa scelta deriva da sua madre, che gli ha insegnato che il rosso è un colore simbolo di forza e potere. Nel corso della sua carriera, questa tradizione si è trasformata in un vero e proprio simbolo di dominio sul campo da golf.
Laurent Blanc e il bacio alla testa di Barthez
Durante la Coppa del Mondo del 1998, il difensore francese Laurent Blanc aveva un rituale molto particolare: prima di ogni partita baciava la testa rasata del portiere Fabien Barthez. Questo gesto, che inizialmente poteva sembrare solo un simpatico portafortuna, divenne un’icona della cavalcata vincente della Francia verso il titolo mondiale.
Rafael Nadal e i suoi tic in campo
Il tennista spagnolo Rafael Nadal è forse uno degli sportivi più ossessionati dalle routine. Tra i suoi gesti rituali ci sono il toccarsi la spalla e il naso prima di ogni servizio, sistemare meticolosamente le bottigliette d’acqua in una posizione precisa e mai calpestare le linee del campo tra un punto e l’altro. Nadal ha ammesso che questi gesti lo aiutano a mantenere la concentrazione e a entrare nel giusto stato mentale per affrontare i match.
John Terry e i parastinchi fortunati
L’ex capitano del Chelsea, John Terry, indossava sempre gli stessi parastinchi durante le partite. Anche quando erano vecchi e usurati, Terry si rifiutava di sostituirli, credendo fermamente che gli portassero fortuna. Questa superstizione lo ha accompagnato per tutta la sua carriera, contribuendo a rafforzare la sua fama di leader determinato e scaramantico.
Le stranezze di Iván Zamorano
L’attaccante cileno Iván Zamorano era noto per la sua ossessione per i numeri e per l’ordine. Indossava sempre la stessa maglia durante gli allenamenti e si assicurava di legarsi i lacci delle scarpe in un certo modo prima di scendere in campo. Una delle superstizioni più curiose riguardava il numero di colpi di testa che eseguiva durante il riscaldamento: dovevano sempre essere in numero dispari!
Superstizioni nello Sport: tra scienza e psicologia
Le superstizioni nello sport possono sembrare strane, ma hanno un fondamento psicologico importante. Molti atleti trovano conforto e sicurezza nei loro rituali, che li aiutano a ridurre l’ansia e a migliorare la concentrazione. Anche se la scienza non ha mai dimostrato che indossare un certo indumento o seguire un particolare gesto possa davvero influenzare la performance, una cosa è certa: la mente gioca un ruolo fondamentale nello sport, e se un rituale aiuta un atleta a sentirsi più sicuro, allora vale la pena seguirlo.
E voi avete altre superstizioni sportive curiose da segnalare? Raccontatecele nei commenti!
Blanc e il bacio in testa a Barthez – VIDEO
Nel video che segue, il bacio scaramantico di Laurent Blanc e Fabien Barthez durante i Mondiali del 1998.
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