Nel mondo del calcio, poche storie riescono a colpire il cuore quanto quella di Salvador Cabañas, ex bomber del Paraguay e due volte capocannoniere della Copa Libertadores. Una carriera brillante interrotta bruscamente da un evento tanto assurdo quanto tragico: un colpo di pistola alla testa che avrebbe potuto uccidere chiunque, ma non lui.
Oggi, l’ex attaccante non segna più gol, ma vende pane per le strade di Asunción, in Paraguay. E lo fa con un sorriso che racconta di dolore, speranza e rinascita.
Il sogno europeo sfiorato da Salvador Cabanas
Siamo nel 2010. Cabañas è l’attaccante titolare dell’Club América, una delle squadre più prestigiose del Messico. Le sue prestazioni sono straordinarie: segna gol a raffica e diventa un idolo per i tifosi. Il suo talento è tale da attirare l’interesse nientemeno che di Sir Alex Ferguson, uno degli allenatori più vincenti di sempre, che lo vorrebbe portare al Manchester United. I Red Devils sono pronti a fare sul serio, ma l’América rifiuta l’offerta e convince Cabañas a restare offrendogli un ricchissimo contratto, due appartamenti e il raddoppio dell’ingaggio.
Tuttavia, da quuel momento l’attaccante attraversa un breve momento di flessione: qualche partita senza segnare e la squadra in difficoltà. Nulla di irreparabile… finché tutto cambia in una notte.
Lo sparo alla testa di Cabanas nel bagno del bar
Il 25 gennaio 2010, Salvador esce con la moglie e si reca in un locale di Città del Messico. Dopo essersi seduto al tavolo, si alza per andare in bagno. Lì incontra José Jorge Balderas Garza, detto “El JJ”, un narcotrafficante messicano e noto tifoso dell’América.
Secondo la ricostruzione, “El JJ” lo accusa di “rubare soldi al club” a causa delle sue ultime prestazioni sottotono. Senza pensarci due volte, estrae una pistola e spara a bruciapelo alla testa di Cabañas.
La scena è drammatica. L’attaccante viene trasportato d’urgenza in ospedale, in condizioni critiche. I medici riescono a salvargli la vita, ma il proiettile è troppo vicino al cervello per essere rimosso. La diagnosi è devastante: Salvador sopravvive, ma con il proiettile conficcato nel cranio.
Il risveglio, il tradimento e il crollo
Contro ogni pronostico, Cabañas si risveglia dal coma. Ma le brutte notizie non sono finite. Il Club América rescinde il suo contratto, abbandonandolo proprio nel momento più difficile della sua vita.
Come se non bastasse, la moglie e il manager, approfittando del suo stato di salute precario, lo convincono a firmare una serie di documenti che, a sua insaputa, trasferiscono tutti i suoi beni a loro nome. Poco dopo, la moglie chiede il divorzio, ottiene la villa e la custodia del figlio. Il manager? Sparito nel nulla.
Cabañas si ritrova senza un soldo, senza casa, senza famiglia e con un proiettile in testa.
Il tentativo di tornare in campo
Nonostante tutto, Salvador non si arrende. Inizia un percorso di riabilitazione durissimo, annunciando addirittura la sua intenzione di tornare a giocare. E ci prova davvero: torna in campo in Paraguay, nel club 12 de Octubre, ma si rende conto che la vista dall’occhio sinistro è compromessa e la forza nelle gambe non è più la stessa. Il sogno del grande ritorno finisce lì.
La nuova vita da panettiere di Salvador Cabanas
Con il calcio ormai alle spalle, Cabañas torna a vivere con i suoi genitori, che gestiscono un piccolo forno ad Asunción. Per sopravvivere, inizia a consegnare il pane per le strade della città, guadagnando pochi soldi ma riscoprendo la semplicità e il valore delle cose essenziali.
Quando cammina per la città, tutti lo riconoscono, lo salutano con affetto e rispetto. Lui sorride. Perché sa di essere un miracolato, uno a cui la vita ha concesso una seconda possibilità.

Il perdono e la fede: la rinascita di un uomo
Sorprendentemente, Salvador Cabañas non porta rancore. È profondamente credente, e grazie alla sua fede è riuscito a perdonare anche l’uomo che gli ha sparato, ed anche chi gli ha voltato le spalle.
Oggi, la sua storia è considerata un simbolo di resilienza e umanità. Non ha più i riflettori puntati addosso, ma ha qualcosa di molto più prezioso: la pace con se stesso.
Salvador Cabanas, da bomber a esempio di vita
Salvador Cabañas non è ricordato solo per i suoi gol o per le statistiche in campo. È ricordato per la sua forza, la dignità, il coraggio con cui ha affrontato una tragedia personale e sportiva devastante. In un mondo dove il successo è spesso misurato con trofei e denaro, la storia di Cabañas ci ricorda che il vero successo è rialzarsi quando tutto sembra perduto.
Curiosità e numeri su Salvador Cabañas
Chiudiamo quindi con una interessante serie di curiosità e statistiche su Cabanas.
Due volte capocannoniere della Copa Libertadores: Cabañas vinse il titolo di miglior marcatore del torneo sudamericano nel 2007 e nel 2008, con 10 e 8 gol rispettivamente.
Miglior giocatore del Sudamerica 2007 secondo il Diario El País: Superò in classifica nomi illustri come Juan Román Riquelme e Salvador Cabañas divenne un’icona continentale.
117 gol in 218 partite con la maglia dell’América in Messico, diventando uno degli attaccanti più prolifici della storia recente del club.
44 presenze e 10 gol con la nazionale del Paraguay, con la quale stava per disputare i Mondiali del 2010 in Sudafrica, ma venne escluso dalla lista proprio a causa dell’incidente.
Il proiettile è ancora nella sua testa: i medici non lo hanno mai rimosso perché troppo vicino a zone neurologiche vitali. Nonostante ciò, Cabañas è sopravvissuto e ha ripreso una vita normale.
Ha fondato una scuola calcio ad Itauguá: dopo il ritiro forzato, ha iniziato a trasmettere la sua esperienza ai più giovani attraverso il suo centro di formazione calcistica.
La sua storia è stata raccontata in numerosi documentari e programmi TV in America Latina, diventando un esempio di fede, forza e resilienza.
Tutti i gol di Salvador Cabanas – VIDEO
Nel video che segue, ecco tutti i gol realizzati da Salvador Cabanas negli anni in cui ha giocato nella Liga MX, il campionato messicano.
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