Defensa y Justicia, in italiano “difesa e giustizia“. Un nome che è tutto un programma, e che racchiude in se due elementi fondamentali del calcio caprino, che è solido, arcigno ma sempre giusto. Vi portiamo quindi dentro una storia di pura lana caprina.
I segreti del Defensa y Justicia
Il Defensa è di una squadra argentina che si fregia del titolo di difesa più forte del mondo. Pressing asfissiante, condizione fisica al massimo da inizio stagione senza mai un calo, possesso palla e forcing durante tutta la partita. Ma c’è di più. Quella che in Italia chiamiamo “zona Cesarini” in Argentina è ormai soprannominata “zona Defensa”. Infatti, metà delle partite dei gialloverdi finiscono con la rete inviolata e con gol segnati dopo il minuto 75; una squadra che non molla mai.
Beccacece, l’uomo dei sogni
Gran parte del merito va al condottiero Sebastián Beccacece, l’allenatore tarantolato, che durante le partite percorre più chilometri dei suoi giocatori. Maglietta col cappuccio, folta chioma bionda, sempre in tuta, scarpe da ginnastica consumate più dall’ansia che dal tempo… e una filosofia di gioco che Jurgen Klopp levati proprio!
Alcuni dicono che non esca proprio dal campo al termine delle partite, ma che resti nei pressi della panchina a fare avanti e indietro, finché non gli passa l’adrenalina.
I numeri di una grande stagione
La società sportiva Defensa y Justicia è salita in Primera Division Argentina per la prima volta nel 2014. Successivamente, ha ottenuto la prima storica qualificazione alla Coppa Sudamericana nell’anno 2017.
E’ guidata da Beccacece da luglio 2018, e già al primo anno questo eccellente allenatore l’ha portata ad essere in lotta per il titolo fino all’ultimo. Nelle prime 19 giornate di campionato la squadra gialloverde si mantiene imbattuta e al vertice del campionato, ma un calo negli ultimi turni consente al Racing Club di laurearsi campione. Il Defensa chiude comunque la stagione con un eccezionale secondo posto e il raggiungimento dei quarti di Coppa Sudamericana.
Alla luce di tutto ciò, conferiamo a Sebastián Beccacece il titolo di “Allenatore di Lana Caprina”, per il suo essere genuino e dedito al lavoro e soprattutto per aver trasformato una squadra che ambiva alla salvezza tranquilla in una corazzata quasi imbattibile.