Domanda da un milione di dollari: può un giocatore diventare l’uomo più odiato da una città con un gesto tecnico meraviglioso? Evidentemente si. Per maggiori informazioni, chiedere pure a Julio Alberto Buffarini, 29enne terzino destro del Boca Juniors.
L’antefatto del fattaccio
Antefatto della vicenda: già l’estate scorsa, il biondo difensore si era fatto odiare dai tifosi del San Lorenzo per aver firmato con gli Xeneises, rifiutando l’offerta della squadra che a suo tempo l’aveva lanciato nel calcio che conta (più o meno, visto che parliamo sempre dell’ignoratissimo calcio argentino).
Chiaramente la scelta professionale del difensore non viene propriamente rispettata dalla torcida rossoblu, che anzi gli dedica interessanti opere d’arte moderna e calorosissimi cori personalizzati.
La rabona infiamma la torcida!
Non bastasse questo però, all’80’ e con la sua squadra in vantaggio di 3-0, il nostro eroe si rende protagonista di un gesto caprino di prim’ordine, che gli vale ovviamente la nostra stima più totale e incondizionata.
Julio Buffarini è defilato sulla destra e decide di buttare in mezzo un pallone emulando la classica giocata alla Maradona. Gamba destra ad incrociare quella d’appoggio e pallone in mezzo a scavalcare la difesa avversaria (o quanto meno a provarci). Certo il traversone che ne risulta è più spettacolare nelle intenzioni che efficace nella realizzazione, ma come ormai avrete capito noi premiamo il coraggio.
Scatta la caccia all’uomo!
Non sono invece altrettanto sportivi, ca va sant dir, i giocatori del San Lorenzo, che da bravi argentini vanno a randellare in quattro il novello guascone. Alle botte si aggiunge anche l’ammonizione ricevuta dall’arbitro per l’irriverenza del gesto.
Una punizione decisamente troppo severa, secondo il parere di chi scrive. Il buon Buffarini avrà pure fatto salire il crimine a mezza squadra avversaria e al 100% della tifoseria avversaria (l’embargo a San Lorenzo è quotato 1-1 dai peggiori bookmakers sudamericani), ma allo stesso tempo si è conquistato uno spazio eterno nei cuori di chi ama i calciatori, e soprattutto i gesti, caprini.