Sun Yue, un cinese a Los Angeles

La storia dell'asso cinese che portava le borracce a Kobe e Gasol e che... vinse l'anello NBA 2008!

Sun Yue, chi è costui? per molti semplicemente un cestista cinese nato a Cangzhou il 6 novembre del 1985.
Per noi di “Giocatori di Lana Caprina”, invece, è l’idolo delle masse del basket cinese, spanne e spanne superiore a Yao Ming e fonte di ispirazione della canzone “Più famoso di Gesù” di Gianluca Grignani.
Ora vi spieghiamo perchè.

Quel Draft NBA 2007 dove tutto ebbe inizio

Draft NBA 2007, i Lakers lo scelgono alla 40esima chiamata. Il buon Sun però, campione anche d’umiltà, non si sente ancora pronto al grande salto, così rimane in patria ad allenarsi e firma con la franchigia di Los Angeles soltanto l’anno dopo, per presentarsi al top.
A settembre 2008 è pronto a far brillare la sua stella, così sbarca negli USA e… si ammala di mononucleosi.
La guardia 23enne avverte i primi sintomi, soprattutto affaticamento (del resto, dopo un anno di allenamenti non si può non essere affaticati!), già dal primo passo mosso sul suolo della California, così viene messo in quarantena ed è costretto lontano dai campi fino a dicembre.

Come può uno scoglio arginare il mare?

Ma la malasorte, che quando vuole ci vede benissimo, non può opporsi all’ascesa del nuovo eroe cinese, che guarisce e il 7 dicembre 2008 è pronto all’esordio in NBA: scende in campo contro i Milwaukee Bucks realizzando 4 punti in 5 minuti.
Giocherà, da lì a fine stagione, soltanto altri 18 minuti totali, mettendo a referto 2 ulteriori punti prima di essere relegato in D-League ai Los Angeles D-Fenders, la squadra riserve dei Lakers.

L’anello NBA è suo!

Viaggerà comunque con la squadra maggiore durante tutti i playoffs, e pur non scendendo mai più in campo può comunque fregiarsi, per sempre, di essere campione NBA. In barba ai soli 23 minuti totali giocati.
A fine stagione viene prontamente (e a nostro giudizio ingiustamente, poiché avrebbe meritato maggior tempo per far brillare la sua stella) “tagliato” dai Lakers, lasciando l’NBA con 0.7 punti di media, 0.2 assist e ben 0.0 rimbalzi. Questo è il triste epilogo dell’avventura americana di colui che era stato etichettato come il “Magic Johnson d’Oriente”.

In ogni caso, anche se i Lakers lo hanno dimenticato e malamente “silurato”, non potrà farlo mai la storia: Sun Yue ha avuto il merito di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, ed ha potuto così infilare al proprio ditone extralarge quel pezzo di gioielleria sognato da ogni giocatore di basket. Accanto a compioni come Kobe.
Questo raccontano e ricorderanno gli annali, il resto “sono solo canzonette”, e soprattutto invidia da parte dei tanti “giocatori tristi che non hanno vinto mai”.

Il ritorno in patria di Sun Yue

Dopo il trionfo, Sun è tornato nel suo paese dove, dal 2011, illumina la scena e delizia le platee con le sue qualità 100% caprine difendendo i colori dei Beijing Ducks.

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