Dopo la sconfitta nella finale di UEFA Champions League per mano del Chelsea a Pep Guardiola saranno probabilmente tornate alla mente le parole pronunciate, alcuni anni fa, dall’agente del suo ex “pupillo” Yaya Tourè. Intendiamoci, perdere una finale ci può stare ma dietro questa sconfitta potrebbe addirittura esserci della “stregoneria”. Per capirne di più dobbiamo analizzare i pessimi rapporti Tourè Guardiola alla fine del 2018, quando l’ivoriano fu cacciato dal Manchester City.
L’addio di Tourè al Manchester City
Tutto comincia nel maggio 2018, quando la società inglese annunciò lo svincolo del giocatore al termine della stagione. Yaya Toure, un campione, un giocatore capace di collezionare con la maglia del Manchester City 316 presenze e 82 reti, vincendo 8 trofei, viene messo alla porta senza appello dall’allenatore Pep Guardiola.
Il rapporto Tourè Guardiola si dice sia ai minimi storici per motivi extra-calcistici, che inizialmente non vengono svelati fino al mese di giugno, quando Yaya “esplode” in un’intervista a France Football.
Le accuse di Tourè a Guardiola
Ad un mese dalla decisione del Manchester City, Yaya Touré accusa di razzismo Pep Guardiola: “Sono arrivato a chiedermi se il suo comportamento verso me non fosse a causa del colore della mia pelle… Forse noi africani non siamo trattati da alcuni allo stesso modo degli altri. Lui finge di non avere problemi con i giocatori di colore”. Il tecnico spagnolo decise di non alimentare polemiche, e non replicò a queste pesantissime accuse. Ma ormai le cose avevano già preso una brutta piega…
La nascita della maledizione di Yaya Tourè
Ad incendiare la situazione seguirono invece le parole dell’agente del centrocampista ivoriano, Dimitri Seluk, che disse: “Quando attacchi un campione come Yaya, attacchi tutto un continente, tutta l’Africa. Il trattamento di Guardiola nei confronti di Yaya al Manchester City non è un errore, ma un crimine che avrà delle conseguenze. Il boomerang tornerà e Guardiola scoprirà cosa sono gli stregoni africani. Ricordatevi queste parole: il Benfica soffre della maledizione di Bela Guttman, che gli impedisce di vincere le finali europee, Guardiola può avere tutti i soldi che vuole per il mercato, ma batterà questo record negativo. Non vincerà più la Champions League e solo allora capirà l’errore!”.
Tourè Guardiola e la Maledizione del City
Il Manchester City è un club ricchissimo come, forse, nessun’altro al mondo, eppure… non è ancora mai riuscito a vincere la prestigiosa Champions League. Tante le cocenti eliminazioni negli ultimi anni, ancor più dopo la “Maledizione di Yaya Tourè”: nel 2018/19 e nel 2019/2020 il City è stato infatti eliminato ai quarti di finale, mentre nel 2020/2021 è arrivato alla finalissima con il Chelsea, perdendo 1-0.
Insomma, si può non credere alla maledizione, ma di sicuro è innegabile che i “Citizens” non sono riusciti a portarsi a casa un trofeo ampiamente alla loro portata. E sta di fatto che Guardiola, dal 2011, è fermo a quota 2 Champions League, come Josè Mourinho.
I tweet al veleno di Seluk
Oltre al danno la beffa, ad ogni sconfitta o eliminazione non mancano mai i commenti velenosi sui social dell’agente Seluk che, a più riprese, ha postato ironicamente sbeffeggiando Guardiola. Sul suo profilo Twitter è addirittura apparso un meme in cui Yaya Tourè, vestito da stregone africano, infierisce con uno spillone su una bambola voodoo. Le fattezze del “pupazzo” sono ovviamente quelle di Guardiola, che viene punto sul sedere.
Il tutto non fa altro che aumentare l’amarezza dei tifosi inglesi. Che, sotto sotto, iniziano ad avere paura della maledizione di Yaya Tourè. Voi che dite, fanno bene?!
Nel video che segue potete rivedere alcune grandi giocate di Yaya Tourè, gustandovi i suoi bellissimi gol e ammirandone le grandi qualità tecniche.
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