Difficile trovare nel calcio rivalità più accese di quella tra Roma e Lazio, di sicuro almeno a livello europeo. Diversi sono i sentitissimi derby in tutto il mondo, ma il “Derby della Capitale” è davvero una gara speciale, e una partita da non perdere. In campo e sugli spalti.
E alcuni di questi straordinari match sono stati decisi da prodezze incredibili da una parte e dall’altra, che hanno fatto gioire a volte i tifosi biancocelesti ed altre quelli giallorossi. Oggi andiamo a “rivivere” il derby del 2003/2004, deciso dal cosidetto “tacco di Dio” di Amantino Mancini.
Un grande derby di inizio anni 2000
All’inizio del nuovo millennio le squadre romane sono al top della competitività. La Lazio ha da poco vinto il secondo scudetto della sua storia, nella stagione 1999/2000, la Roma ha festeggiato il suo terzo tricolore l’anno successivo.
La Juventus ha poi conquistato due campionati consecutivi nel 2002 e nel 2003, ed i due club della Capitale sono ora ansiosi di tornare in vetta alla Serie A nella stagione 2003/2004.
La Roma ha iniziato il campionato alla grande, imbattuta nelle prime otto partite di campionato. Gli uomini di Fabio Capello fanno sul serio, e sono in vetta alle calcagna di Juventus e Milan. Nel frattempo, la Lazio dista solo due punti più indietro, avendo perso solamente due delle prime otto gare. Il 9 novembre 2003 il palcoscenico è quindi pronto per il primo derby della stagione, con tutti gli ingredienti per immaginare che sarà super.
Roma-Lazio 2003/2004
Essendo la squadra di casa sulla carta, la Roma ha la maggioranza dei tifosi che riempiono lo stadio. I supporter romanisti osservano i giallorossi lottare per superare la tenace difesa della Lazio. Francesco Totti tenta la fortuna in un paio di occasioni senza successo, mentre l’ala brasiliana Mancini si muove molto ma con poca incisività.
Più il tempo passa, più sembra che la partita sia destinata a finire in pareggio, per quello che sarebbe il primo derby di Roma senza reti in quasi sette anni. Se un gol deve esserci, arriverà solo da un calcio piazzato, da un momento di magia.
E così, quando tutto sembra ormai deciso, ecco la perfetta combinazione tra le due opzioni.
Il momento decisivo del derby
A dieci minuti dal termine, il difensore della Roma Zebina viene atterrato da Favalli della Lazio. L’arbitro assegna alla Roma una punizione appena fuori dall’area di rigore, sul lato destro. Antonio Cassano è sul punto di battuta, e valuta le sue opzioni al centro. A prima vista, ogni giocatore della Roma è ben marcato da un difensore avversario. Solamente uno è libero, apparentemente innocuo al limite dell’area: Mancini. Il giovane brasiliano è al suo primo anno alla Roma, non ha mai segnato ed è quasi uno sconosciuto al mondo del calcio.
Mentre l’arbitro si prepara a fischiare, Mancini comincia a correre entrando in area, non seguito da nessuno. Corradi è infatti lento a reagire alla potenziale minaccia, Mancini finta di portarsi sul secondo palo prima di cambiare bruscamente direzione ed andare verso la palla. Corradi perde l’equilibrio nel tentativo di anticipare Mancini sul pallone e cade. Il giovane brasiliano è libero, ma c’è solo un problema: il cross di Cassano è leggermente arretrato.
Il “Tacco di Dio” di Mancini
A Mancini restano solo due scelte: provare a colpire il pallone normalmente, rischiando di non riuscire ad indirizzare il tiro, oppure tentare qualcosa di veramente audace. In un attimo, Amantino opta per quest’ultima opzione. Nonostante la corsa veloce verso la palla, Mancini aggiusta i piedi appena in tempo ed impatta il cross di Cassano con un tacco al volo perfettamente eseguito. La palla sorvola il corpo disteso di Corradi e finisce nell’angolino basso più lontano della rete laziale. Uno sguardo di una frazione di secondo per la vedere la palla “insaccata” in rete e il brasiliano atterra continuando la corsa, stavolta verso la Curva Sud.
Togliendosi la maglia, Mancini vola verso gli spalti per festeggiare con il pubblico. Che nel frattempo è esploso in un boato assordante, un “ruggito” più forte del solito, per un gol eccezionale. Il “Tacco di Dio”!
Amantino “Tacco di Dio” Mancini
Ovviamente, al minuto 80 la partita non è ancora finita. La Roma ha bisogno di raddoppiare per chiudere tutti i discorsi, e ci riesce cinque minuti dopo con Emerson. Che a fine gara ammette che è il suo giovane compagno di squadra a meritare tutti gli applausi di questa notte, avendo rotto con la sua prodezza ogni equilibrio. Dopo 80 minuti di stallo, Mancini è apparso dal nulla ed è diventato il matchwinner con un colpo di tacco destro pazzesco destinato ad entrare nella storia.
Da quel giorno, la carriera di Mancini spicca il volo. Quello che era per tutti un oggetto misterioso fino a quel momento diviene un titolare e resta nella Capitale per altri cinque anni. Realizza ben 59 gol con la maglia della Roma entrando nel cuore dei tifosi giallorossi. Nel 2008 passa poi all’Inter e successivamente anche al Milan.
Ma se c’è un momento per il quale sarà ricordato per sempre, quel momento è quel colpo di tacco. Una giocata meravigliosa, che ha determinato e deciso un grande derby della Capitale. Il “Tacco di Dio”.
“Tacco di Dio” di Amantino Mancini
Nel video che segue potete rivivere il momento in cui Amantino Mancini, con quel geniale tacco, trova il gol del vantaggio nel sentitissimo derby di Roma. Un numero degno dei calciatori più forti del mondo, anche se soltanto per una notte. Il video è commentato da Carlo Zampa, all’epoca speaker ufficiale dello Stadio Olimpico durante le partite della Roma, che inventò proprio in quell’occasione il soprannome “divino” di Amantino Mancini.
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