Lo Scudetto del Verona di Bagnoli

Contro tutti i pronostici, la stagione 1984/1985 di Serie A vide l'Hellas Verona di mister Bagnoli vincere il campionato ed assicurarsi uno storico ed indimenticabile Scudetto.

Il 12 maggio 1985 è una data indelebile nella mente di tutti i tifosi dell’Hellas Verona, e storica per il calcio italiano in generale. I ragazzi guidati dall’allenatore Osvaldo Bagnoli vincevano infatti incredibilmente il campionato di Serie A, regalando lo Scudetto 1985 al Verona. Una vittoria memorabile per la città, per l’allenatore, per i giocatori ed anche per il presidente Celestino Guidotti e per l’ex calciatore diventato direttore sportivo Emiliano Mascetti. Quel giorno i gialloblù pareggiarono 1-1 a Bergamo e conquistarono quello che rimane ancora oggi il loro unico titolo di Serie A

Lo Scudetto del Verona degli “outsider”

Quella dell’Hellas è sempre stata una delle tifoserie più accese e note in Italia, e grazie al Verona di Bagnoli degli anni ’80 si esaltò come non mai. Si trattava di una squadra composta da numerosi calciatori “outsider”, che erano stati comprimari nei club più grandi e avevano tanta voglia di dimostrare. Vennero quindi tutti riuniti sotto un unico spirito collettivo, attraverso l’abile gestione umana e motivazionale di Bagnoli, trovando improvvisamente concentrazione, etica del lavoro e grande fiducia nei propri mezzi.

Osvaldo Bagnoli il segreto vincente del Verona

Bagnoli approda all’Hellas Verona nel 1981, dopo aver lavorato per diversi anni nelle serie minori con Solbiatese, Como, Rimini, Fano e Cesena. Resterà in gialloblù fino al 1990, quando andrà al Genoa. Bagnoli era un allenatore che sapeva tirare fuori il meglio dai giocatori, e a Verona ha realizzato un vero capolavoro sportivo.
Nato il 3 luglio 1935 a Milano in un quartiere popolare, Bagnoli ha fatto carriera come mediano giocando con Milan, Verona e Udinese negli anni ’50 e ’60. Uomo semplice e di valori, non ha mai perso di vista le sue radici e convinzioni. Si racconta che Silvio Berlusconi  si rifiutò di assumerlo come allenatore dell’AC Milan a causa delle sue “convinzioni comuniste”. A Verona, invece, trovò la sua isola felice ed ottenne qualcosa di irripetibile.
Ha infatti portato gli Scaligeri dalla Serie B al titolo di Serie A in appena quattro stagioni, e li ha guidati anche alla qualificazione alla Coppa UEFA nella stagione 1983/84.

Bagnoli e il Verona

Il Verona di Bagnoli era principalmente solido in difesa ma riusciva a produrre un calcio devastante in contropiede. Il nucleo del suo Hellas era composto da calciatori italiani, giocatori generosi e altruisti come l’esterno Pietro Fanna, il centrocampista Antonio Di Gennaro e l’attaccante Giuseppe Galderisi. I tre hanno segnato 11 gol nella stagione dello Scudetto del Verona, ed incarnavano a pieno l’approccio tattico di Bagnoli.
Ma il Verona di Bagnoli è stato puntellato anche con due eccezionali acquisti dall’estero: l’attaccante danese Preben Elkjær Larsen e il difensore tedesco Hans-Peter Briegel. All’inizio della stagione 1984/85, il pensiero di poter vincere il campionato era lontano dalle menti di tutti i veronesi, ma con il passare della giornate i giocatori hanno risposto ai metodi di Bagnoli e la squadra ha prodotto risultati memorabili.

Lo scudetto 1984/1985 del Verona

Uno dei momenti salienti dell’annata è stato il decisivo 2-0 contro la Juventus, grazie al leggendario gol “senza scarpe” di Elkjær. Dopo una delle sue caratteristiche corse lungo la fascia, il danese ha superato la difesa della Juve perdendo uno scarpino a causa di un disperato tentativo di impedirgli di entrare in area di rigore. Nonostante ciò, Elkjaer pur senza scarpino mantiene l’equilibrio, supera un altro difensore della Juve e batte Stefano Tacconi inerme. Una rete unica, che incarna l’etica di una squadra e del suo allenatore, perfetto mix di vigore, tenacia e talento. Seguono altre vittorie memorabili come il 5-3 sull’Udinese a metà stagione e le tre vittorie consecutive tra le quali l‘1-0 alla Roma, che provano il carattere della squadra. Quindi, con l’1–1 a Bergamo contro l’Atalanta il Verona si assicura lo Scudetto con una giornata di anticipo.
Gli uomini di Bagnoli hanno chiuso la stagione con 15 vittorie, 13 pareggi e appena 2 sconfitte subendo solo 19 reti. Il loro totale di 43 punti è stato sufficiente per essere incoronati campioni, chiudendo con quattro lunghezze di vantaggio sul Torino. La partecipazione alla Coppa dei Campioni è stata il premio della stagione successiva, anche se la squadra venne rapidamente eliminata al Secondo Turno dai detentori della Juventus.

Bagnoli e la costruzione del suo Verona

Nei due decenni precedenti la conquista dello Scudetto da parte del Verona, il titolo era andato in città diverse da Roma, Milano e Torino solo in un’occasione. Senza dubbio, uno dei fattori più determinanti per questa mitica impresa fu Bagnoli, formidabile motivatore che sapeva come ottenere il meglio dai suoi giocatori, sia individualmente che a livello di squadra. Abile a migliorare costantemente la rosa nelle stagioni precedenti, con gli acquisti di Briegel ed Elkjær tirò fuori dal cilindro dei veri e propri colpi da maestro. In un campionato ricco di stelle assolute tra i calciatori più forti del mondo, come Maradona, Platini,  Rummenigge, Falcao e Zico, Briegel ed Elkjær misero a sorpresa tutti in ombra. La punta danese ha messo a segno 8 gol in campionato, Briegel addirittura 9 reti pur giocando in difesa.
Un’altra statistica da ricordare è l’utilizzo di soli 17 giocatori durante il campionato, cosa assolutamente impensabile nel gioco moderno. I ragazzi di Bagnoli erano di fatto dei “fedelissimi”, preparati sia mentalmente che fisicamente che remavano sempre nella stessa direzione. Per questo, l’allenatore ha un immenso merito.

Il declino e la fine del sogno del Verona

La stagione successiva il Verona ha concluso con un deludente decimo posto e lo storico gruppo si è diviso. Briegel, Fanna, Galderisi, Di Gennaro e diversi altri hanno tentato nuove avventure. Sebbene il quarto posto e un ritorno alle competizioni europee tramite la Coppa UEFA nel 1986/1987 lasciassero sperare in un ritorno agli antichi fasti, la realtà era che la squadra si stava lentamente dissolvendo. Elkjær se ne andò alla fine della stagione 1988 e il Verona fece fatica a finire sopra la metà della classifica, preludio alla retrocessione dopo la disastrosa conclusione della stagione 1989/1990. Anche Bagnoli sapeva che il suo tempo era scaduto ed è partito dopo quasi un decennio, per allenare il Genoa.

Osvaldo Bagnoli Oggi

La sua carriera da allenatore si è conclusa nel 1994 dopo un breve ed infruttuoso periodo all’Inter durante il quale, come ha ammesso lui stesso, ha guadagnato abbastanza da permettergli di andare in pensione all’età di 59 anni. Il mister oggi vive sulle colline fuori Verona, e nel gennaio 2018 è stato nominato presidente onorario dell’Hellas Verona.
Riferendosi alla sua filosofia di allenatore, Bagnoli una volta disse: “Il calcio è un gioco semplice. L’importante è avere la fortuna di trovare le persone giuste per metterle nei posti giusti, lasciandole libere di esprimersi”.
Di sicuro, nel 1984/1985 Bagnoli ha trovato diverse persone giuste e le ha inserite esattamente nei posti giusti in quella leggendaria stagione che portò lo Scudetto al Verona.

Scudetto Hellas Verona 1984/1985 – VIDEO

Nel video che segue, tutti i gol dell’anno dello Scudetto dell’Hellas Verona. Una cavalcata incredibile ed indimenticabile, nella stagione 1984/1985.

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