Francesco Cozza detto “Ciccio” nasce a Cariati, in provincia di Cosenza, il 19 gennaio 1974, stella più brillante tra i tanti figli di questa eccellente annata che diede i natali anche a gente del calibro di Alessandro Del Piero, Paul Scholes, Sol Campbell e Sylvain Wiltord.
Un giocatore che ha fatto innamorare tutta Italia con le sue giocate deliziose, il controllo di palla elegante, l’incredibile visione di gioco e le pregevoli rifiniture per i privilegiati attaccanti che hanno avuto la fortuna di trovarselo alle spalle. Rispettato su ogni campo dagli avversari, onore riservato solo ai più grandi, è stato icona orgogliosa del popolo della sua terra, la Calabria, legando la sua carriera a doppio filo alla maglia amaranto della Reggina.
Gli esordi, la B e le prime volte in A
Debutta neanche ventenne in A nel 1994 con la maglia della Reggiana, va poi a farsi le ossa in B prima a Vicenza e quindi a Lucca, iniziando a trovare una buona continuità di presenze e rendimento.
Successivamente torna nel massimo campionato vestendo la maglia del Cagliari prima e del Lecce poi, trovando presenze e gol in entrambe le occasioni.
Profeta in patria a Reggio
Siamo nel 1999, ed a gennaio ecco l’occasione che cambia il corso del suo destino calcistico: lo vuole la “sua” Reggina, in B, compagine della sua terra incredibilmente in corsa per la Serie A.
“Ciccio” non ci pensa due volte, saluta il Salento e si tuffa nell’avventura calabrese, divenendo vero e proprio “profeta in patria” durante la splendida cavalcata alla prima, storica, promozione amaranto nel massimo campionato.
Diversi infortuni lo bloccano nella stagione successiva, dove riesce comunque a dare il suo contributo importante per la salvezza dei calabresi.
Da lì in poi è un’escalation di stagioni esaltanti, dove non scende mai sotto le 6 reti ad annata, arrivando a realizzarne ben 8 nel 2003/2004 e mettendo la sua indelebile firma sullo spareggio salvezza del 2003, andando a realizzare un decisivo gol nella sfida contro l’Atalanta.
Capitano coraggioso a suon di record
Passa poi per una stagione al Siena, prima di tornare immediatamente all’ovile e guidare la “sua” Reggina come capitano dal 2005 al 2009. Nel 2005/2006 stabilisce il suo record di gol in A, addirittura 9.
Chiude la sua carriera in B, nella Salernitana, nel 2010. Oggi fa l’allenatore in Serie D, il suo ultimo incarico è stato al Team Altamura. Ha anche aperto una scuola calcio a Reggio Calabria.
Con la Reggina ha messo assieme oltre 200 presenze e 40 reti, una media di 1 gol ogni 5 gare e formò un incredibile trio delle meraviglie nel tridente amaranto con Franco Brienza e Nicola Amoruso.
Aneddoti e Curiosità
E’ immancabile segnalare, infine, alcuni aneddoti diametralmente opposti a lui legati: recentemente ha mostrato il suo grandissimo cuore pagando le spese funerarie per un’anziana tifosa della Reggina.
Al contempo, a Reggio Calabria è rimasto noto anche per vicende legate al suo sfrecciare per le strade con una Leòn, dove però “Leòn” non era il nome del modello dell’auto ma piuttosto del suo effettivo proprietario, ovvero l’attaccante honduregno Julio Cesar Leòn, cui sono arrivate per questo motivo svariate (e salatissime!) multe.
Nota a margine, il mitico Ciccio nel 1999 ha sposato l’ex “Miss Italia” Manila Nazzaro, da cui ha avuto due figli.
Dopo la separazione la Nazzaro è diventata la compagna di un altro ex calciatore, Lorenzo Amoruso.
Il Mito
Genio e sregolatezza: un mix di rara bellezza, come un quadro d’arte contemporanea, amato per le forme accattivanti ed al contempo incompreso per la sua astrattezza. Tutto questo era, è stato e sempre sarà “Ciccio” Cozza. Non un semplice giocatore, ma un vero e proprio fuoriclasse di lana caprina.