Vi parliamo oggi di Rene Higuita, un attaccante prestato ai pali della porta. Un calciatore fuori da qualsiasi schema, legge e regola, che col coraggio della sua follia ha compiuto ciò che nessun’altro, prima e dopo, è stato capace di avvicinare. Diventando icona e leggenda del suo popolo, e del calcio in generale.
La nascita della leggenda
Nato in Colombia nel 1966, Higuita diviene presto orfano di entrambi i genitori, venendo cresciuto dalla nonna. Con i suoi giovani amici si diverte a giocare da attaccante, con ottimi risultati anche grazie al fisico brevilineo e scattante e a buone doti tecniche.
Un giorno, però, il portiere della sua squadra si infortuna, e tocca a lui sostituirlo. Sugli spalti ci sono gli osservatori dell’Atlético Nacional, che restano folgorati dalle parate del portiere “improvvisato” decidendo di tesserarlo. E cambiando, per sempre, la sua vita, il suo ruolo e la sua storia.
Gli inizi di carriera di Rene Higuita
Dopo la trafila nelle giovanili, inizia la carriera professionistica nel 1985 con il prestito ai Millionarios, per poi rientrare subito all’Atletico Nacional dopo l’ottima stagione.
Alto solamente 1.72 metri, Rene compensa questa lacuna fisica tra i pali con l’incredibile rapidità e reattività. Ma è quello che riesce a fare fuori che lascia a bocca aperta. Higuita salta secchi gli attaccanti con dribbling e colpi di testa, controlla di petto e poi senza paura avanza palla al piede per impostare dal basso l’azione.
Non bastasse, non solo è bravissimo a pararli, ma calcia anche regolarmente rigori e punizioni.
Un giocatore così non può che diventare rapidamente il leader del club, dando il via ad una leggendaria carriera.
Il successo nella Libertadores 1989
Nel 1989 l’Atletico Nacional scrive la storia vincendo la Copa Libertadores in finale contro i paraguayani dell’Olimpia Asunciòn ai calci di rigore. Renè Higuita è l’assoluto protagonista di questo successo, parando ben quattro rigori e addirittura trasformandone uno. Una notte indimenticabile!
Higuita al Mondiale e in Nazionale
L’anno successivo, dopo quasi 30 anni la Colombia torna a prender parte ad un Mondiale, quello di Italia ’90.
Le stelle della formazione sono due, il fantasioso attaccante Carlos Valderrama e, appunto, Rene Higuita.
Dopo la fase a gironi, superata per la prima volta nella storia dai colombiani e dove Higuita para un calcio di rigore, ai “Cafeteros” tocca il Camerun di Milla. E, ai supplementari, proprio un errore del “Loco” fuori dai pali è decisivo per l’eliminazione dei suoi. L’uomo simbolo della selezione africana che gli ruba palla e lo punisce nel modo più doloroso.
Sempre con la nazionale, nel 1995 contro l’Inghilterra, Rene Higuita esibirà quella che entrerà nella storia come la parata più impensabile e folle della storia del calcio. Redknapp calcia in porta da punizione con un pallonetto, Higuita lo lascia sfilare oltre la testa e poi, tuffandosi in avanti, lo respinge di suola con entrambe le scarpe. Nasce il “Colpo dello Scorpione”!
Un anno in Europa e il ritorno a casa
Il mondiale italiano mise in inevitabile evidenza Higuita agli occhi di tutto il mondo, così nella stagione 1992/1993 passa al Valladolid, nella Liga spagnola. Vi rimane però soltanto una sola stagione, decidendo di rientrare in patria e tornare all’Atletico Nacional.
Questa nuova avventura dura fino al 1997, e Rene vince il campionato 1993/1994 e la Copa Interamericana 1997.
Si trasferisce quindi in Messico al Tiburones di Veracruz, rientra poi in Colombia nei rivali dell’Independiente Medellin, passando al Cartagena poi e infine allo Junior.
Prosegue in Ecuador con l’Aucas, dove nel 2004 viene trovato positivo alla cocaina e squalificato per doping.
Nel 2007 tenta un’esperienza anche in Venezuela quindi rientra in Colombia al Deportivo Rionegro.
Il ritiro del Loco
L’ultima squadra di Rene Higuita è stata il Deportivo Pereira, con la cui maglia si ritira dal calcio all’età di 42 anni. Era il 24 gennaio 2010, e il “Loco” lo fece a modo suo urlando al microfono dello stadio Atanasio Girardot di Medellìn “Yo soy un pobre pecador!” (“Io sono un povero peccatore!”).
Higuita chiuse con 56 gol segnati in carriera, una storica e incredibile parata volante e con la consapevolezza di essersi consacrato come assoluta leggenda, del suo paese e non solo.
Rene Higuita e i problemi con la giustizia
Nel 1991 Higuita dichiarò pubblicamente la sua amicizia con il narcotrafficante Pablo Escobar. Lo andava anche regolarmante a trovare in carcere, e tutto ciò non era ovviamente gradito all’opinione pubblica.
Altri guai per il “Loco” nel 1993, quando si sostituì alla polizia come mediatore nelle trattative per la liberazione della figlia di un amico, rapita dai narcos. Per questo motivo venne arrestato e condannato a sette mesi di carcere, e a causa di questa condanna fu costretto a saltare il Mondiale di USA’94.
Higuita oggi
Dopo il ritiro, Higuita ha svolto il ruolo di preparatore dei portieri al Valladolid in Spagna, in Arabia Saudita con l’Al-Nassr e nel “suo” Nacional de Medellin. Nel 2005 ha partecipato alla versione colombiana del format internazionale “Isola dei Famosi”. Nel 2011 si è candidato a sindaco del piccolo paese di Guarne.
Oggi è opinionista per i programmi tv colombiani, e ambasciatore nel mondo del calcio del suo paese.
Nel video che segue potete ammirare i numeri funambolici di Rene Higuita, le sue increbili parate ed i tanti gol su calcio piazzato.
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