Gianni Comandini, il Milan e il derby dello 0-6

Ci sono calciatori che passano alla storia semplicemente perchè erano al posto giusto nel momento giusto. Gianni Comandini è certamente tra questi, letteralmente scomparso dopo un super derby contro l'Inter.

Qualsiasi tifoso del Milan ricorda, e sempre ricorderà, il nome di Gianni Comandini. Un attaccante che non ha rispettato le grandi aspettative che venivano riposte in lui, che si è ritirato giovanissimo e con sole 9 reti all’attivo in Serie A. E allora, perchè è rimasto nella storia rossonera? Per una doppietta nella gara più speciale.

La carriera di Gianni Comandini

Gianni Comandini nasce a Cesena il 18 maggio 1977. Dopo la trafila nelle giovanili della squadra della sua città, esordisce nel campionato di Serie B 1995-1996, giocando una sola partita. Passa quindi al Montevarchi, in Serie C1, mettendo a referto 23 presenze e 3 gol, per rientrare l’anno successivo al Cesena e contribuire alla promozione dei bianconeri fra i cadetti, dopo 26 apparizioni e 6 marcature.
Nella stagione 1998/1999 si mette in luce realizzando ben 14 reti in 36 gare, si trasferisce l’anno seguente al Vicenza dove si impone come miglior marcatore stagionale con 20 gol, fondamentali per la vittoria del campionato di B e la promozione nella massima serie.

Gianni Comandini al Milan

Siamo nell’estate del 2000 e Gianni Comandini sembra essere l’attaccante italiano del futuro. E’ titolare della nazionale Under 21 con cui vince l’Europeo e disputa anche le Olimpiadi di Sydney. Appena 23enne, pare pronto a spiccare il volo nel calcio che conta. 
A vincere la corsa al suo ambito cartellino è il Milan dei grandi campioni, che lo acquista a peso d’oro pagandolo ben 20 miliardi di lire. L’avvio dell’esperienza in maglia rossonera sembra incoraggiante, visto che segna ai preliminari di Champions League contro la Dinamo Zagabria. Poi, però, qualcosa non va per il verso giusto: Gianni si fa male restando out fino a Natale, finisce ai margini e gioca solo 13 partite totali in stagione.
Tra queste, però, ce n’è una che resterà memorabile, e che lo consegnerà alla storia del Milan.

Il derby Inter Milan 0-6

La notte dell’11 maggio 2001 il bomber rossonero Bierhoff è out per infortunio, così Comandini viene schierato titolare nel sentitissimo derby contro l’Inter. Ed entra nella leggenda.
Pronti, via, e dopo 3′ trova subito il gol del vantaggio, il suo primo in campionato in stagione. Al 19′, quindi, Serginho lo pesca in area di rigore, Gianni stacca di testa sovrastando Matteo Ferrari e scarica sul secondo palo il pallone dello 0-2. Un inizio pazzesco di un derby che terminerà con il folle risultato di 0-6 per i rossoneri. Un punteggio storico, irripetibile, che sarà per anni un ricordo da incubo per i tifosi dell’Inter.
Ma la carriera di Comandini, che potrebbe a questo punto, dopo un trionfo del genere, finalmente sbocciare radiosa e prepotente, si chiude invece per assurdo proprio qui.

Il declino e il ritiro di Comandini

Nell’estate 2001 il Milan decide di scaricarlo, Gianni passa così all’Atalanta per 30 miliardi di lire, diventando l’acquisto più caro della storia della società bergamasca. Sogna di rilanciarsi, ma gioca da titolare 30 gare segnando solo 4 reti.
Resta a Bergamo anche nel 2002-2003, una stagione che lo vede in campo soltanto 10 volte e dove l’Atalanta retrocede. Così, a gennaio 2004, passa al Genoa per una metà stagione fallimentare da 0 gol in 6 apparizioni.
Torna a Bergamo nel 2004-2005 giocando solo 2 gare nella prima parte del campionato, quindi si trasferisce alla Ternana, in serie B, per la seconda metà e mette a referto 1 gol in 7 presenze.
Nell’estate 2005, a seguito di problemi fisici persistenti ed a soli 28 anni, annuncia a sorpresa il ritiro.
Smette con all’attivo 55 presenze e 9 reti in Serie A cui si sommano 94 gettoni e 37 marcature in Serie B.

Gianni Comandini Oggi

Dopo il ritiro, Comandini ha inizialmente aperto un ristorante nella sua Cesena. Quindi, zaino in spalla ha deciso di fare il giro del mondo. E durante il viaggio ha scoperto la passione per il surf. Diventa quindi surfista professionista mettendosi alla prova in Indonesia, Isole Fiji, Brasile, Argentina, Costa Rica e Bolivia.
Rientra poi a Cesena per investire in un altro suo grande amore, ovvero quello per la musica. Gianni infatti diventa DJ e trova un luogo perfetto per poter esercitare la sua nuova professione. Insieme ad un gruppo di amici, infatti, riqualifica lo storico Teatro Verdi di Cesena dove comincia a far musica alla consolle, suonando fino a tarda notte. E venendo molto apprezzato in questa veste inedita.

Comandini, la vita e il surf

Recentemente, ripensando alla sua carriera Gianni Comandini ha dichiarato: “Penso che la vita sia fatta di cicli. Per qualcuno il calcio è una parte importantissima, per me invece è stata solo una bella parentesi. Sono comunque riconoscente a questo mondo perché mi sta permettendo di vivere la vita che avrei voluto vivere, senza far mancare niente ai miei due figli. In ogni caso, se un giorno mi chiederanno cosa fare da grandi, gli consiglierò  senza alcun dubbio di diventare surfisti”.

Nel video che segue potete rivivere la magica notte di Gianni Comandini e la sua straordinaria doppietta nel derby di Milano. Con il commento di uno scatenato Carlo Pellegatti.

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