Numeri di Maglia più strani nel Calcio

Curiosità ed aneddoti sui numeri di maglia più atipici, strani e particolari indossati dai calciatori della nostra Serie A e non solo.

Nel calcio, e più in generale nello sport, i numeri di maglia sono ormai diventati un qualcosa di estremamente caratterizzante ed identificativo. Per alcuni un vero e proprio simbolo, con un grandissimo peso anche in chiave marketing.
In questo articolo abbiamo selezionato alcuni dei numeri più “particolari” scelti negli anni dai calciatori.

Storia dei numeri di maglia nel calcio

Fino alla stagione 1995-1996 nel mondo del calcio le squadre schieravano i propri calciatori con maglie senza cognome, e con una numerazione fissa da 1 a 11. Unica eccezione erano i Campionati del Mondo dove, come ancora accade oggi, la numerazione era sempre fissa ma estesa fino al numero 23. Da quell’annata in poi, ai giocatori è stato consentito di scegliere il proprio numero di maglia, per un cambiamento epocale.
Eccovi quindi una selezione di numeri di maglia molto curiosi. Abbiamo volutamente tralasciato i numeri legati ai vari anni di nascita, non ritenendoli particolarmente interessanti, preferendo concentrarci sulle numerazioni più “atipiche” ed originali.

I numeri di Maglia più curiosi

  • 1 – Numero solitamente riservato ai portieri, eppure il centrocampista della Nazionale argentina Osvaldo Ardiles partecipò al Mondiale di Spagna 1982 indossando proprio il numero 1. Questo perché la numerazione della selezione albiceleste quell’anno venne assegnata in ordine alfabetico, a prescidere dai ruoli effettivi in campo.
    In Italia, anche Jonathan de Guzman, centrocampista all’epoca al Chievo Verona, ha indossato il numero 1.
  • 2 – Questo numero tipico di un terzino è stato invece utilizzato sia da un portiere che da un centrocampista. L’estremo difensore fu Emiliano Viviano, che alla Sampdoria trovò occupato il classico 1 e scelse questa opzione. Il regista invece fu Marco Verratti, che ha vestito la maglia numero 2 dell’Italia. Il calciatore abruzzese ha dichiarato di aver fatto questa scelta in onore di Mohamed Kallon, che era solito scegliere numeri da terzino pur essendo una punta.
  • 3 – E proprio di Kallon, quindi, vi parliamo. L’attaccante della Sierra Leone quando era all’Inter ha vestito la maglia numero 3 ed anche la numero 2. L’atipica scelta è stata motivata dal desiderio di essere ricordato come il primo attaccante ad utilizzare numeri da difensore. E, decisamente si, ci è riuscito!

Numeri pazzeschi tra sensi, nani e stravaganze

  • 5 – Il centrocampista dell’Inter e della nazionale italiana Stefano Sensi indossa il numero 5 per richiamare ai cinque sensi: vista, gusto, olfatto, udito e tatto. Il numero 5 è stato utilizzato anche dal portiere Luca Bucci del Parma e dal calciatore dell’Ebbsfleet Yado Mambo. L’inglese ha scelto il numero 5 rifacendosi alla hit “Mambo number five” di Lou Bega. Le sue maglie sono andate a ruba, ed il ricavato è stato donato in beneficienza.
  • 7 – Numero tipico di un’ala che è stato utilizzato però anche dal portiere kamikaze Salvatore Soviero e dall’esterno offensivo portoghese Nani alla Lazio. 7 Nani…
  • 9 – Il difensore azzurro campione del mondo 2006 Cristian Zaccardo ha indossato nel Vicenza la maglia numero 9 solitamente riservata ai grandi bomber. Un “Kallon al contrario”, insomma, ma dopo l’impresa con la maglia della Nazionale italiana… gli era, giustamente, permesso di tutto.


I più strani numeri di maglia nel calcio

  • 10 – Il numero del “fantasista” per eccellenza è stato indossato invece per anni dal portiere Cristiano Lupatelli. Ai tempi del primo Chievo Verona in Serie A, l’estremo difensore scelse infatti il numero del giocatore di maggior talento dopo aver fatto una scommessa con alcuni compagni di squadra. Anche il forte terzino brasiliano Dani Alves, a fine carriera nel San Paolo, ha voluto e ottenuto il numero 10. Si riteneva il giocatore con maggior talento della squadra, ed era intenzionato a giocare più avanzato per toccare più palloni.
  • 12 Sebastian Giovinco indossò durante il periodo alla Juventus il numero 12, solitamente affidato ai portieri di riserva. Lo chiese perchè lo riteneva il suo numero portafortuna, dopo che il 12/12/2012 aveva segnato il suo gol numero 12 in carriera al 12° minuto della ripresa.
  • 14 – Il portiere del Siena Marco Fortin ha vestito il numero 14 perché il suo cognome, pronunciato in lingua inglese, risultava identico a questo numero.
  • 18 – Il bomber cileno dell’Inter Ivan Zamorano, trovando l’amato numero 9 già sulle spalle del “Fenomeno” Ronaldo, scelse di vestire il 18. La particolarità, passata alla storia, fu che sulla maglia le due cifre vennero intervallate da un piccolo segno “+”, utile ad ottenere il 9 dalla loro somma (1+8).
  • 21 – Andrea Pirlo ed il suo numero 21 sono un binomio iconico ed indissolubile. Tutto nacque, è proprio il caso di dirlo, dal suo papà, nato appunto il giorno 21. Inoltre, l’attuale allenatore della Juventus si è sposato il giorno 21 ed ha esordito in Serie A il 21 maggio 1995, indossando la maglia numero 21. Che non ha più lasciato.

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Numeri di maglia assurdi dei calciatori

  • 41 – L’attaccante Massimo Marazzina, dopo gli anni d’oro al Chievo Verona, quando si trasferì Bologna scelse il numero 41 come il suo… numero di scarpe!
  • 44 – Fabio Gatti, centrocampista del Perugia di Cosmi, scelse la maglia numero 44 rifacendosi simpaticamente alla famosa canzone per bambini dello “Zecchino d’Oro”.
  • 47 – Il portiere del Sassuolo Andrea Consigli indossa il 47 per un motivo piuttosto particolare. Ha infatti dichiarato che il 4 era la sua posizione “fissa” sui vari registri scolastici, mentre il 7 è stato il primo numero da lui indossato nel mondo del calcio. Agli inizi, infatti, era un giocatore di movimento e non un estremo difensore. Sommando le cifre, ecco spiegato il suo 47.
  • 52 – La meteora juventina Niklas Bendtner, che è stato un tipetto davvero niente male al di fuori del campo, all’Arsenal vestì la maglia numero 52. Omaggio dichiarato al suo drink preferito, ovvero il cocktail B52.
  • 54 – L’attaccante turco Hakan Sukur, transitato in Italia all’Inter, vestì il 54 che è il numero di targa di Adapazari, la sua città d’origine.


I più particolari numeri di maglia nel calcio

  • 69 – Bixente Lizarazu, campione del mondo e d’Europa con la Francia, ai tempi del Bayern scelse questo numero perchè nato nel 1969, alto 1,69 e dal peso di 69 kg. In Italia invece, Riccardo Meggiorini veste ancora oggi da anni il numero 69 in onore del motociclista americano Nicky Hayden, scomparso alcuni anni fa e del quale era grande amico.
  • 74 – Il fenomenale Momo Salah, appena approdato alla Fiorentina scelse il numero 74, in ricordo della strage avvenuta in Egitto durante la partita Al Masry – Al Ahly. Nell’occasione, infatti, furono proprio 74 le vittime.
  • 88 – Ai tempi del Parma, Gianluigi Buffon voleva indossare la maglia 00, ma la Federazione non glielo permise. Così, Gigi scelse il numero 88, a suo giudizio ideale a rappresentare le “palle” di cui disponeva, simbolo della sua forza e del suo carattere. Riguardo questa scelta, all’epoca, ci furono anche spiacevoli accuse che ricollegavano il numero 88 al nazismo (la ripetizione dell’8 è infatti associata alle lettere HH che stanno per “Heil Hitler”).


La leggenda a tre cifre Rogerio Ceni e i suoi amigos

  • 618 – Ultimo, ma non meno importante, il calciatore divenuto celebre per aver giocato con il più alto numero a tre cifre, il brasiliano Rogerio Ceni. Il portiere verdeoro del San Paolo, pur se per una sola gara, ha infatti indossato una maglia con questo numero (con l’1 in rosso e il 6 e l’8 ricamati ai lati) per festeggiare la gara con cui, all’epoca, stabiliva il record di presenze totali con il grande club brasiliano.
    Segnaliamo che, a fine carriera, Rogerio Ceni chiuderà con ben 1191 partite disputate con la maglia del San Paolo, record assoluto mondiale di presenze in un singolo club. Insomma, avrebbe meritato anche una maglia a 4 cifre!
  • 100/113/121/296 – Nel campionato messicano i numeri a tre cifre sono consentiti perché ogni calciatore, anche delle giovanili, deve avere un suo numero unico. Per questo motivo diversi giocatori li hanno quindi indossati. Ad esempio il “Bofo” Bautista, che ha vestito il 100, ed il difensore Montes, sceso in campo addirittura con il 296.
    Chiudiamo quindi con il “Loco” Abreu, che prese il 113 per festeggiare l’anniversario del suo club, e con il nazionale australiano Tommy Oar, che scese in campo col 121 in una gara in cui la federazione australiana aprì temporaneamente ai numeri a tre cifre.


Ci auguriamo che questo viaggio nel mondo dei numeri di maglia del calcio vi abbia interessato e divertito.
Vi salutiamo quindi con un video sull’argomento e vi ricordiamo di iscrivervi al nostro canale YouTube sempre pieno di contenuti.

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I nostri articoli sono dedicati a coloro che trovano un momento di gloria senza mai essere stati dei numeri uno, a quelli che ci sono rimasti nel cuore non per la loro tecnica o per i trofei in bacheca ma piuttosto per quel loro modo, unico ed assolutamente “caprino”, di essere.

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