Trequartista offensivo di immenso talento e dalle spiccate qualità tecniche, Benito Carbone detto “Benny” è stato un calciatore molto amato dai tifosi che, probabilmente, ha raccolto nella sua carriera meno di quanto avrebbe meritato. Alcune grandi piazze italiane e, poi, una lunga esperienza in Inghilterra sono state le tappe del percorso calcistico di questo eccellente fantasista, ricordato ancora oggi tra i migliori talenti italiani della sua generazione.
Gli inizi di Carriera di Benito Carbone
Nato a Reggio Calabria nell’agosto del 1971, Benito Carbone muove i primi passi nella US Scillese, prima di approdare nelle giovanili del Torino all’età di 16 anni. Viene notato dai granata durante un torneo giovanile dove si distingue tra i migliori in particolar modo per la sua tecnica, e l’intuizione è più che corretta e felice.
Esordisce in Serie A nel gennaio del 1989 contro il Pisa, e durante la stagione raccoglie altre due apparizioni. L’anno successivo, in Serie B, mette insieme 5 presenze con il Torino. Per “Benny” è quindi tempo di giocare con continuità, si apre perciò per lui un periodo di prestiti che si traducono in grandi occasioni per farsi le ossa e mostrare al calcio italiano tutto il suo talento.
I prestiti in giro per l’Italia e il ritorno al Toro
Nel 1990/1991 è la Reggina, in Serie B, il primo “palcoscenico” di Benito Carbone. La stagione nella sua terra d’origine è molto positiva, con 31 presenze e 5 gol. L’anno successivo passa alla Casertana dove ottiene numeri molto simili, 31 gare e 4 reti. Quindi, nel 1992/1993 milita nell’Ascoli realizzando 6 gol in 28 presenze.
Durante questi anni, Benito Carbone inizia a guadagnare sempre più consensi e a far conoscere il proprio nome.
Il Torino, quindi, decide di ri-accoglierlo in rosa nel 1993/1994, un’annata dove tra Serie A, Coppa Italia e Coppa delle Coppe, tocca le 40 presenze realizzando 3 marcature.
Durante l’estate, quindi, vince da protagonista l’Europeo Under-21 del 1994 disputato in Francia, assieme ad altri giovani talenti come Vieri, Inzaghi, Panucci e Cannavaro. Sale così un nuovo gradino verso il vertice del calcio italiano.
Lo scambio con Fonseca, il Napoli e l’Inter
Dopo la vittoria con la Nazionale, Benito Carbone viene acquistato dalla Roma, con cui però non esordirà mai perché immediatamente scambiato con Daniel Fonseca. L’uruguayano finisce in giallorosso, mentre “Benny” approda al Napoli.
Quell’unica stagione in azzurro, con la maglia numero 10 che fu di un certo Diego Armando Maradona sulle spalle, è eccellente. Carbone gioca 29 partite e segna 4 gol in campionato, cui si sommano 5 presenze e 3 reti in Coppa UEFA ed altrettante in Coppa Italia. Tra lui ed il popolo napoletano nasce un legame che resterà nel tempo, i tifosi lo amano e sui suoi parastinchi c’è, e resterà per tutta la carriera, l’immagine di Diego.
Al termine dell’anno, lo preleva quindi l’ambiziosa Inter di Roy Hodgson, con cui però le cose non vanno come sperato. Benito Carbone raccoglie 37 presenze e 3 reti in tutte le varie competizioni, ma scivola indietro nelle gerarchie del mister inglese. A 25 anni, nell’autunno del 1996 è arrivato per lui il momento di una nuova, esaltante, esperienza: è tempo di Premier League!
Benito Carbone e la Premier League
Per le successive 7 stagioni Benito Carbone sfoggia la sua classe sui campi inglesi, una terra in quel momento “presa d’assalto” da grandissimi calciatori italiani. Le prime 3 annate indossa la maglia dello Sheffield Wednesday, la squadra dove ha militato più a lungo in carriera. Diventa presto un idolo della tifoseria grazie alla sua tecnica sopraffina e al sincero attaccamento alla maglia, mettendo insieme in tutto 95 presenze e ben 25 gol. Tra le tante marcature di pregevole fattura, ricordiamo la “bicicletta” in rovesciata contro il Newcastle, una rete talmente splendida da essere riproposta ancora oggi negli highlights della Premier League. Senza dimenticare i gol dalla lunga distanza, i pallonetti, i tiri a giro all’incrocio. Insomma, ogni gara con Benito Carbone in campo è un vero e proprio spettacolo!
Nel 1999/2000 passa per una stagione all’Aston Villa (24 apparizioni e 4 reti) con cui sfiora la vittoria in FA Cup, quindi per due anni è al Bradford City. Dopo un’ultima annata inglese divisa tra Derby County e Middlesbrough, a 31 anni ritorna in Italia.
Il finale di Carriera di Benny
Nel 2002/2003 è al neopromosso Como, con cui disputa il campionato di Serie A realizzando 2 reti in 22 presenze. Non riesce ad evitare la retrocessione dei lariani ma resta comunque nella massima serie l’anno successivo vestendo la maglia del Parma, con cui mette a segno 4 gol in 19 gare.
Si trasferisce quindi in cadetteria riuscendo a fare ancora la differenza, per una stagione al Catanzaro (7 gol in 27 apparizioni) e poi al Vicenza (28 presenze e 6 gol). A 35 anni, nel 2006/2007 tenta l’avventura australiana firmando con il Sydney FC, esperienza che sarà importante pur se breve, prima di un ultimo triennio in Lega Pro con la maglia del Pavia, dove dal 2007 al 2010, anno del ritiro, totalizza 91 presenze e 35 reti. Venendo soprannominato “Harry Potter” dai suoi tifosi, ed è facile capire il perché…
Benito Carbone Oggi
Dopo il ritiro, Benito Carbone ha intrapreso la carriera di allenatore. La sua prima esperienza è stata con il Pavia nella stagione 2010/2011, quindi ha guidato Varese, Saint Christophe, Pro Sesto e Ternana. Nel 2017/2018 è vice di Walter Zenga a Crotone e quindi anche a Venezia l’anno successivo.
Dal 2020 è collaboratore tecnico di mister Gianni De Biasi nello staff della Nazionale dell’Azerbaigian.
Benny Carbone Social
Benito Carbone è piuttosto attivo sui social network e resta in contatto con i suoi tanti fan attraverso alcuni profili ufficiali sulle piattaforme più note. Ve li segnaliamo qui sotto:
Nel video che segue potete gustarvi le qualità tecniche ed i bellissimi gol di Benito Carbone durante la sua brillante esperienza allo Sheffield Wednesday.
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