Nemmeno il tempo di riprendermi per la batosta di Napoli e dal “Di Bello Show” contro la Juve che sono nuovamente all’Olimpico a soffrire per la Lazio. Sono sugli spalti da mezz’ora, dopo aver attraversato la città sotto il diluvio, e tra una bomba d’acqua e l’altra comincia il riscaldamento di Lazio Udinese. Sperando di non sentir Sarri dire nuovamente “Avevamo già perso dal riscaldamento” mi siedo e mi raggomitolo nella mia giacca da neve. Fa freddissimo, ma più che per il gelo il cuore mi sobbalza quando mi ricordo che oggi mancherà Luiz Felipe Ramos, e al suo posto giocherà Patric…
BE-Beto!!!
Comincia la partita e da subito il canavaccio di gioco è chiaro. La Lazio prende in mano la gara e fraseggia nella metà campo dell’Udinese. Una ragnatela di passaggi che però non le fa guadagnare campo e, come contro la Juve, al primo affondo avversario, si va sotto. Il gol di Beto è tanto bello quanto brutta è la posizione in campo della difesa laziale. Lazzari, il più arretrato, tiene in gioco l’ariete bianconero, che incorna senza alcuna resistenza di Patric, che fisicamente potrebbe esserne il figlio. Udinese in vantaggio.
La Lazio perde l’inerzia iniziale e si butta avanti senza schemi. E così Cataldi perde palla davanti alla difesa friulana e, in men che non si dica, un colosso a molti sconosciuto dal nome Success innesca di nuovo Beto. Il numero 9 friulano stavolta veste i panni di Flash, si infila tra Lazzari e Acerbi e, dopo aver saltato anche Reina, deposita in rete il 2 a 0. La domanda è “Ma prima di oggi ‘sto Beto dove c…. era!?”
Ciro pensaci tu
Lo stadio già freddo (oltre al clima gelido, sono presenti solo 8mila tifosi) diventa un iceberg. Ma non c’è nemmeno il tempo di rimettere in gioco la palla che Felipe Anderson, fino ad allora anonimo, scappa via sulla destra e crossa al centro. La sfera rimbalza prima su Walace, poi su Becao, quindi arriva ad Immobile che di rapina accorcia. Ciro in gol, l’ennesimo di una carriera da record con la maglia della Lazio, 1-2 e la Nord si riprende dal torpore.
Felicità a momenti, e futuro incerto
La sveglia della compagine sarriana però non arriva neanche dopo questa rete che, di fatto, sembra riaprire i conti. Si ricomincia infatti con il possesso stucchevole a centrocampo. Poi, come nelle prime due occasioni il centrocampo della Lazio perde nuovamente palla e stavolta un fulmineo Deulofeu capovolge il campo e scarica per Molina che, indisturbato dal vertice destro, infila la terza rete per l’Udinese.
Vedendo questa azione, un’ altra domanda che mi faccio è su Deulofeu: “Ma uno così non avrebbe fatto comodo nel 4-3-3 di Sarri?”. La risposta mi sembra fin troppo evidente, mentre nel frattempo è 1-3, piovono fischi sulla squadra biancoceleste e, come direbbe Fabio Caressa, si va “tutti a bere un tè caldo“.
Lazio Udinese – Secondo Tempo – Antologie e Analogie
Il secondo tempo posso riassumerlo con una dicotomia tra antologie e analogie. Il calcio è infatti talmente strano da far sembrare normale lo spettacolo pazzesco che si consuma nei primi 16 minuti dal fischio della ripresa. Prima Pedro suona la carica finalizzando con un tiro a giro un’azione rabbiosa di Hysaj sulla sinistra, quindi seguono in rapida successione degli attacchi ripetuti della Lazio che sfociano nella perla d’antologia di Sergej Milinkovic-Savic . Il “Sergente” dal limite dell’area lascia partire un bolide alla Holly e Benji che si infila all’incrocio e pareggia i conti. Lazio Udinese 3 a 3 .
Pasticcio di Patric
A questo punto del match, la Lazio pare avere la partita in pugno ed anche più velocità. Ma quando sembra che le cose possano mettersi nel verso giusto ci pensa Patricio Gabarròn Gil, in arte Patric, a dare un duro colpo ai sogni di gloria. Il buon Gabarròn, dopo una disastrosa prima frazione dove, tra le altre cose, aveva sdraiato Beto rimediando un giallo, pensa bene di trattenere nuovamente il 9 dell’Udinese. Fallo inutile sulla linea dell’out destro sotto la Tevere, e si becca il rosso! Grande Patric…
Ultima Partita nella Partita? Forse…
La partita cambia di nuovo e l’Udinese si risveglia ma, nel loro momento migliore, complice anche l’ingenuità di Molina che si fa cacciare stendendo Radu con una gomitata volante stile Shawn Michaels ai tempi della DX in WWE, la Lazio colpisce. Basic, subentrato ad uno spento Cataldi, da punizione sistema sulla testa di Acerbi un cross che dice solo “buttami dentro!”. Il difensore ex Sassuolo stacca mettendo la palla all’angolino. Saltiamo tutti in piedi, ma ecco l’arbitro Piccinini (non Sandro) con il braccio alzato ad indicare fuorigioco. Il gioco si ferma per 5 minuti e, come per Roma-Torino, l’attesa del responso del VAR sembra interminabile. Stavolta però l’esito è positivo, e “Ace” ruggisce dopo circa 200 giorni dall’ultima volta. La Lazio ha completato la rimonta, e per la prima volta avanti è avanti! Lazio Udinese 4-3.
Lazio Udinese – L’Analogia
Arriviamo dunque al finale di una partita che ha avuto tantissimo da dire, ma che a questo punto si pensa sia chiusa. E invece no, perché dopo il recupero più lungo della storia della Serie A (nemmeno nel chiacchierato Cagliari-Lazio si arrivò a tanto) e un gol annullato ad Immobile per fuorigioco (netto stavolta) ecco l’ultima emozione. Zaccagni interrompe fallosamente la corsa di Soppy. In realtà sembra lui ad aver subito fallo dell’esterno friulano, non per Piccinini però. Qui si consuma il “fattaccio”. Reina piazza una barriera a 2 su una punizione che prevede necessariamente un cross al centro, essendo Deulofeu un destro. Il resto lo fa la difesa laziale che si dimentica Arslan a limite dell’area. Pallone corto per lui, destro del tedesco e gol. Lazio Udinese 4-4.
Non posso crederci, un altro Saponara come in Lazio Sampdoria! Quella volta fu al 102’, questa è il 99′, ma poco cambia. Saponara is back, e siamo andati anche oltre il famoso Lazio Milan con i 3 goal di Salas e Sheva!
Lazio Udinese 4-4 – Pensiero finale
Abbandono lo stadio osservando una curva Nord ancora più vuota, e sento anche un vuoto di 3 punti nelle mie tasche sfumato per un Arslan di troppo. Sulla via di casa, metto le cuffie per ascoltare la conferenza stampa di Sarri e lo sento dire che manca qualcosa alla squadra e che a gennaio si interverrà per colmare i buchi. Mi rincuoro pensando che è la prima volta che un Mister si permette di dire una cosa del genere dopo 17 anni.
Poi però penso che ho Tare come Direttore Sportivo… Fine del racconto.
Lazio Udinese 4-4, Highlights
Nel video che segue gli highlights di questo incredibile Lazio Udinese 4-4. Una partita di quelle che non capitano tutti i giorni, piena di emozioni, ribaltamenti di risultato e colpi di scena.
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