Oliver Bierhoff bomber di Udinese e Milan

Il bomber tedesco Oliver Bierhoff ha avuto una lunga militanza in Italia, dove dalla Serie B con l'Ascoli è arrivato allo Scudetto con il Milan di Zaccheroni. In mezzo, l'Udinese, tantissimi gol ed un titolo internazionale con la Germania che porta la sua indelebile firma.

Nella stagione 1997/1998 Oliver Bierhoff divenne capocannoniere in Serie A. Un attaccante fino a quel momento sottovalutato, che giocava in una squadra non certo di primo livello come l’Udinese, collezionò 32 presenze segnando 27 gol, beneficiando tra l’altro solamente di 2 rigori. Ai tempi in cui il calcio italiano dominava il mondo, “Das Boot” realizzava in media un gol ogni 105 minuti. Ripercorriamo la sua carriera.

Gli inizi di Bierhoff

Prima punta classe 1968, il bomber tedesco mosse i primi passi nel Bayer Uerdigen, con cui esordì in Bundesliga a 18 anni nel 1986. Durante i primi anni da professionista ha cercato di farsi un nome prima tra le fila dell’Amburgo, quindi al Borussia Monchengladbach, senza però riuscire ad emergere. Così, dopo un’ottima annata in Austria al Salisburgo, con cui mise insieme 23 gol in 32 presenze nel 1990/1991, approdò in Italia tra le fila dell’Ascoli.
Tra il 1991 e il 1995, Oliver Bierhoff ha giocato 117 volte e segnato 48 gol, in 4 annate tra Serie A e soprattutto Serie B. Numeri sufficienti a far girare la testa all’allenatore dell’Udinese Alberto Zaccheroni, che intravide in lui le caratteristiche del perfetto terminale offensivo per il suo stile di gioco innovativo. Così, Bierhoff si trasferi all’Udinese per 2,5 miliardi nell’estate del 1995, avendo finalmente la possibilità di mettersi alla prova contro i migliori, sul palcoscenico prestigioso della Serie A.

Oliver Bierhoff all’Udinese e il trionfo a Euro 96

Nella stagione 1995/1996 il 27enne Bierhoff parte con il piede giusto, segnando nella giornata di apertura del campionato e risultando subito determinante nella vittoria per 1-0 sul Cagliari in casa allo stadio “Friuli”. Bierhoff ha continuato a segnare per le “Zebrette” per tutta la stagione, aiutandole a raggiungere l’11° posto, grazie alle sue 17 marcature durante la splendida annata. Che viene coronata, durante l’estate, dalla vittoria di Euro 1996 con la maglia della Germania, decidendo la finalissima contro la Repubblica Ceca dopo essere subentrato dalla panchina e aver ribaltato tutto segnando due reti. Tra cui il golden goal decisivo, nei supplementari. Mica male!
A tal proposito, Bierhoff ha dichiarato: “Per me è difficile descrivere quell’emozione. È strano, non mi sono mai tolto la maglia né prima né dopo quella volta. Ma in una finale del genere tutto è differente. Ho capito quello che avevo fatto e l’importanza di quel gol per la mia carriera e per la Germania solo la mattina dopo a colazione.”

Bierhoff leader e capocannoniere in Friuli

La fiducia del bomber tedesco dopo il trionfo con la Nazionale era, ovviamente, alle stelle, aumentata al pari della notorietà a livello internazionale. Questa nuova forza lo aiutò, nell’annata 1996/1997, a trascinare l’Udinese in Coppa UEFA ottenendo un incredibile 5° posto, risultato migliorato ulteriormente l’anno successivo.
Nella stagione 1997/1998 toccò infatti il suo massimo splendore nel periodo all’Udinese, con la conquista del titolo di “re dei bomber” (grande traguardo che avrebbe replicato l’anno successivo il suo compagno d’attacco Marcio Amoroso) del campionato italiano abbattendo il record di gol detenuto da Brighenti risalente al 1961. E l’Udinese arrivò al 3° posto, guadagnando una storica qualificazione alla Champions League.
Era finalmente giunto il momento del “grande passo” della sua carriera, l’approdo in un club di livello mondiale.

Bierhoff al Milan e lo Scudetto con “Zac”

Quando il mentore Zaccheroni viene scelto per guidare la rinascita del Milan, il tecnico romagnolo non può fare a meno di portare con se il suo pupillo. A 30 anni, l’uomo che aveva fatto le fortune dell’Udinese passa all’ambiziosa formazione rossonera per la stagione 1998/1999, chiamato a far coppia con il leggendario George Weah, uno dei calciatori più forti del mondo.
Bierhoff sfrutta al meglio la grande occasione e in campionato mette a segno 19 gol, 14 dei quali di testa, sua vera e propria specialità (sul finire degli anni ’90 era infatti ritenuto il migliore colpitore di testa in circolazione), contribuendo in modo decisivo alla vittoria dello Scudetto. Rimane al Milan per altre due stagioni, concludendo la sua triennale esperienza in rossonero con 119 presenze e 44 reti complessive. 
Gioca quindi un anno in Francia al Monaco, prima di concludere la carriera con il Chievo Verona nel 2002/2003.

 

Bierhoff, identikit di un bomber

Vista la sua imponente altezza di 1.92 m, da Bierhoff ci si sarebbe potuti aspettare un calciatore lento e macchinoso. In realtà, Oliver era quanto di più lontano da tutto questo. Ha infatti trasformato l’idea della prima punta in Serie A poiché, sebbene estremamente forte e devastante di testa come nessun’altro, era anche letale nei movimenti in area. Una superiorità, quella nel gioco aereo, quasi “ridicola”, per averne la prova basta guardare il suo colpo di testa contro l’Atalanta alla 16° giornata della stagione in cui vinse il titolo di capocannoniere.
Oliver Bierhoff sapeva leggere le partite e le loro situazioni con rapidità e lucidità invidiate da qualsiasi attaccante del campionato. Non era nemmeno privo di tecnica, come dimostrato dal suo tiro al volo vincente contro il Brescia, degno di Batistuta. Ma ci si ricorda di lui tanto quanto del grande attaccante argentino? No, Bierhoff non è elogiato quanto dovrebbe, eppure per un pur breve periodo è stato il meglio del meglio. Un centravanti capace di affrontare e tenere in scacco da solo le difese più dure del mondo.
Bierhoff ha segnato 143 gol in Serie A, e rimane uno dei migliori stranieri del campionato, con il record del maggior numero di gol di testa in Serie A. Mai dimenticato a Udine, è stato sicuramente un vero bomber.

I gol di Olivier Bierhoff

Nel video che segue ecco un tributo a Oliver Bierhoff con una selezione dei suoi gol più belli realizzati, in particolare, con la maglia del Milan e con quella dell’Udinese.

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