Accecato dal sole cocente di Pasadena, a pochi minuti dal termine della finale del Mondiale di USA ’94 Gianluca Pagliuca ha vissuto il proverbiale attimo di paura. Sul non irresistibile tiro del brasiliano Mauro Silva da fuori area, infatti, il forte portiere italiano ha valutato male la traiettoria del pallone, anche a causa della forte luce solare di un match giocato nel pieno pomeriggio estivo. Apparentemente al rallentatore, la palla è quindi scivolata via dalle braccia di Pagliuca, adagiandosi delicatamente sul palo per poi essere raccolta dal riconoscente estremo difensore. Che istintivamente andò a dare un bacio proprio a quel “legno” che gli aveva evitato una figuraccia. Un momento iconico che poteva aver cambiato la storia, con la fortuna che sembrava essere dalla parte dell’Italia prima che il gioco del calcio dimostrasse quanto possa essere crudele.
Ma partiamo dall’inizio. Oggi parliamo quindi dell’ottima carriera di Gianluca Pagliuca.
Gli inizi di carriera di Pagliuca
Pagliuca nasce nel 1966 a Bologna, e trascorre i primi anni di formazione calcistica con la squadra della sua città, nelle giovanili, prima di trasferirsi alla Sampdoria nel 1987. Qui, sotto la guida dell’allenatore Vujadin Boskov, Pagliuca diventerà uno dei perni della squadra, nel periodo di maggior successo nella storia del club genovese.
I trofei iniziano ad arrivare già dalla sua stagione d’esordio, con la vittoria della Coppa Italia 1987/1988. Per l’allora appena 21enne Pagliuca, quello fu il primo di sei titoli in sette stagioni.
In breve tempo, Gianluca si affermò come uno dei migliori portieri del paese. La sua ottima agilità e la propensione alle parate acrobatiche iniziarono presto a catturare l’attenzione, e le ottime prestazioni gli valsero il soprannome di “The Wall”. Così, dopo aver alzato un’altra Coppa Italia ed una Coppa delle Coppe, pur senza scendere in campo Pagliuca fece parte della rosa dell’Italia per il Mondiale 1990.
Gianluca Pagliuca e lo Scudetto con la Sampdoria
Subito dopo Italia ’90 arriva per la Sampdoria una stagione memorabile. L’annata 1990/1991 porta infatti in dote lo storico primo scudetto, e per l’estremo difensore bolognese rappresenta probabilmente la miglior stagione della carriera. Nella parte finale di un combattuto ed esaltante campionato, la Samp si è recata a San Siro per affrontare l’Inter in quella che è stata effettivamente una partita decisiva per il titolo. E nessuna sfida di quella stagione, e forse di tutta la sua carriera, racconta meglio il talento e le capacità di Gianluca Pagliuca.
Pagliuca insuperabile in Inter-Sampdoria
Inter-Sampdoria fu infatti un vero e proprio assedio alla porta della Samp, salvata ogni volta dal suo “Muro”. Poi, sull’1-0 per i genovesi, ecco il rigore per l’Inter che può riaprire il campionato. Sul dischetto si presenta uno dei calciatori più forti del mondo, Lothar Matthaus, capitano nerazzurro che l’estate precedente aveva alzato al cielo la Coppa del Mondo con la Germania. Pagliuca si tuffa alla sua destra e respinge, ma Matthaus arriva prima di tutti sulla ribattuta e tenta nuovamente la conclusione, con Pagliuca ancora a terra. Sembra fatta per l’Inter, ma il portiere sampdoriano allunga il piede e neutralizza miracolosamente anche il secondo tentativo del tedesco.
La Sampdoria ha quindi segnato il secondo gol e vinto la partita, mettendo di fatto il sigillo sullo Scudetto. Nonostante anche un lancio di razzi, oggetti e fumogeni da parte dei tifosi di casa, “The Wall” non si è piegato alla pressione, mostrando grande carattere e maturità a dispetto della ancora giovane età.
Gianluca Pagliuca e gli ultimi anni alla Samp
La stagione seguente la Sampdoria non riuscì a ripetersi in campo nazionale, ma raggiunse la finale di Coppa dei Campioni, l’occasione di una vita. Purtroppo però fu il Barcellona di Johann Cruyff a vincere nel leggendario stadio di Wembley, per 1-0 ai tempi supplementari.
Pagliuca ha comunque proseguito i suoi successi mettendo in bacheca la Supercoppa Italiana e poi la sua terza Coppa Italia nella stagione 1993/94. Annata che rappresentò la sua ultima stagione a Genova, poiché divenne il portiere più costoso del mondo trasferendosi all’Inter per 8 miliardi più i cartellini di Zenga e Ferri. Tutto questo avvenne durante l’estate di USA 1994, dove da numero uno dell’Italia Pagliuca diventò sia il primo portiere ad essere espulso in un Mondiale durante la fase a gironi che il primo a parare un rigore in una finale di Coppa del Mondo. Nonostante ciò, l’Italia non riuscì ad alzare al cielo la coppa più prestigiosa.
Pagliuca all’Inter
Rimasto titolare in azzurro fino ai Mondiali del 1998 in Francia, sua ultima apparizione in Nazionale, Pagliuca all’Inter si fa apprezzare e notare rapidamente. Non solo per le sue abilità tecniche e atletiche ma anche per la presenza carismatica e il suo look. Di solito, infatti, Pagliuca giocava con le maniche della maglia rimboccate, il colletto alzato ed il cappello sulla testa, differenziandosi da tutti gli altri portieri dell’epoca.
Atletico e reattivo, ottimo pararigori, tanti furono i suoi salvataggi provvidenziali, ed era bravo anche con la palla tra i piedi. Tutte caratteristiche da portiere completo e moderno.
Il momento clou dei suoi 5 anni con i nerazzurri è stata senza dubbio la vittoria nella finale di Coppa UEFA 1997/1998 contro la Lazio, in cui Pagliuca ha capitanato la squadra. Un anno dopo, ha lasciato l’Inter in seguito all’ingaggio di Angelo Perruzzi, tornando al Bologna, la squadra del suo cuore.
Il Record di Gianluca Pagliuca
Durante questo periodo, quando Gianluca Pagliuca ha giocato la sua 571esima partita in Serie A è diventato il portiere con il maggior numero di presenze nella competizione, superando la leggenda del Mondiale 1982 Dino Zoff. Sarebbe stato un altro vincitore della Coppa del Mondo, Gianluigi Buffon, a strappare qualche anno dopo quel particolare record a Pagliuca. Indubbiamente, l’Italia è stata “benedetta” da una superba serie di grandi portieri tra il ritiro di Zoff e l’avvento di Buffon. E nonostante l’alto livello di concorrenza, da Zenga a Peruzzi passando per Seba Rossi, Gianluca Pagliuca è riuscito a distinguersi.
Pagliuca a Bologna e Ascoli
Longevo come pochi, Pagliuca ha trascorso sette stagioni con i rossoblù, mantenendoli stabilmente con le sue parate in Serie A fino alla retrocessione della stagione 2004/2005. Dopo un anno in Serie B, a 40 anni torna in A per difendere la porta dell’Ascoli di Tesser, per quella che sarebbe stata la sua ultima stagione da calciatore.
A fine anno, infatti, Pagliuca si ritira a 41 anni, chiudendo una carriera da più di 800 presenze tra campionato e coppe e 39 gettoni in Nazionale. Dopo aver vinto tanti trofei, stabilito record e disputato ben 3 Mondiali, dimostrandosi uno dei migliori portieri di tutti i tempi.
Gianluca Pagliuca Oggi
Successivamente al ritiro, Pagliuca ha iniziato la carriera da opinionista per le emittenti Sky e Mediaset Premium. Nel 2009 ha conseguito il patentino di allenatore. Quindi, ha coordinato la preparazione dei portieri delle giovanili del Bologna, per poi allenare, nella stagione 2014-2015, i Giovanissimi Nazionali della compagine felsinea. Dal 2016 al 2020 è stato il preparatore dei portieri della Primavera rossoblù.
Negli anni, infine, ha giocato come portiere nella Nazionale Italiana di Beach Soccer.
Le grandi parate di Gianluca Pagliuca – Video
Nel video che segue potete gustarvi una selezione delle parate più belle della lunga carriera di Gianluca Pagliuca.
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