Il calcio è uno sport di squadra e per questo, per raggiungere i grandi successi, a nessun club basta fare affidamento su un solo campione. Nella storia del calcio italiano, ad esempio, si parla spesso del “Napoli di Maradona”, ma il fatto che quella grande squadra sia appunto presentata come “di Maradona“ è si una prova dell’importanza fondamentale dell’asso argentino, ma non rende giustizia agli altri elementi chiave di quella formazione. Tra questi, c’era senza dubbio il solido centrocampista italiano Nando De Napoli.
I tanti protagonisti del grande Napoli
In quel grande Napoli guidato da Maradona capace di conquistare scudetti e coppe nazionali e continentali, non mancavano altri brillanti interpreti. Basti pensare al brasiliano Careca oppure a Bruno Giordano che, insieme al fenomeno argentino, formarono il letale “trio Ma-Gi-Ca”. In difesa, poi, ecco il muro invalicabile rappresentato dall’ottimo Ciro Ferrara, mentre a centrocampo iniziava a brillare la stella di Gianfranco Zola. Probabilmente, però, il giocatore più sottovalutato di quella formidabile squadra è stato Fernando De Napoli.
Gli inizi di Nando De Napoli
Nato in provincia di Avellino nel 1964, Nando De Napoli iniziò la sua carriera nel Rimini, in Serie B. Nella sua primissima stagione da professionista, 1982/1983, ha avuto il vantaggio di lavorare con l’ambizioso mister romagnolo Arrigo Sacchi, che presto avrebbe rivoluzionato il calcio italiano.
Mediano di rottura, De Napoli aveva molte delle caratteristiche che il futuro tecnico del Milan cercava in un giocatore. Era un regista intelligente con una notevole resistenza, che gli permetteva di non fermarsi mai in campo per 90 minuti e contribuire costantemente sia alla fase difensiva che a quella offensiva.
La sua capacità di rompere il gioco e l’inflessibile etica del lavoro gli valsero presto il soprannome di “Rambo”, anche per la somiglianza fisica con il personaggio interpretato da Sylvester Stallone nel 1982.
De Napoli all’Avellino
Molto più di un semplice soldato di centrocampo, Nando De Napoli salì immediatamente in Serie A tra le fila dell’Avellino, dove rimase fino al 1986. De Napoli si fece presto notare anche per la personalità e l’eleganza nel portare palla, oltre alla grande abilità nei passaggi. Ciò che lo rendeva unico era la sua capacità di aiutare la squadra nella transizione dalla difesa all’attacco, riconquistando il pallone e lanciando gli attaccanti con una precisione millimetrica. La sua resistenza, poi, gli permetteva anche di avanzare, accompagnando l’azione in fase di attacco. Era, insomma, un centrocampista completo.
Fernando De Napoli figurò molto bene nei suoi primi anni in Serie A e venne addirittura convocato dal CT Enzo Bearzot per i Mondiali 1986 in Messico, schierato sempre titolare nelle quattro partite disputate dall’Italia. E’ l’unico giocatore nella storia dell’Avellino ad aver disputato un Mondiale con l’Italia.
Così, dopo 3 stagioni nel club della sua città natale, De Napoli era pronto al grande salto e passò al Napoli nel 1986 dando una svolta decisiva alla sua carriera.
I successi di “Rambo” De Napoli con il Napoli
Nando De Napoli venne acquistato per 5,8 miliardi di lire e subito schierato al fianco del mitico Salvatore Bagni, del quale sarebbe poi stato l’erede. Il Napoli aveva bisogno di giocatori di forza fisica e corsa, mediani che potessero fare tanto lavoro difensivo per dare a Diego Maradona la libertà di esprimersi in avanti. De Napoli era perfetto in questo senso, ed infatti quello che seguì fu un periodo d’oro per il club. In 4 anni “Rambo” e compagni hanno vinto 2 Scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana e 1 Coppa UEFA.
Anche la Nazionale Italiana ha preso atto del contributo fondamentale di De Napoli al successo della squadra partenopea. Dal 1986 al 1992 Nando ha giocato 54 volte con gli “Azzurri”, segnando 1 gol contro l’Argentina nel 1987. Con la maglia della Nazionale ha preso parte, oltre al già citato Mondiale 1986, anche ad Euro 1988 in Germania Ovest, dove gli “Azzurri” raggiunsero la semifinale, e al celebre Italia ’90, Mondiale giocato in casa e chiuso al terzo posto.
Le caratteristiche uniche di Nando De Napoli
Fernando De Napoli era un professionista modello, con una vera cultura per il lavoro e per la preparazione atletica. In più, era l’incarnazione dei valori di uomo squadra ed un giocatore intelligente tatticamente e quindi facile da allenare. Senza dimenticare la duttilità, che ha permesso a diversi allenatori di utilizzarlo sulla fascia e come trequartista durante gli ultimi anni della sua carriera.
Forse, l’unico neo del gioco di “Rambo” è stato il basso numero di gol. Eppure, la varietà di questa pur non enorme collezione è impressionante. Dai colpi di testa ai tiri dalla lunga distanza, De Napoli aveva un vero arsenale di qualità nel suo bagaglio. Due delle sue migliori reti sono senza dubbio quella da fuori area contro l’Udinese nella stagione 1986/87, la sua prima nel Napoli, e poi il super gol contro la Juventus nella stagione 1988/89, con un bolide con l’esterno del piede da 30 metri. Insomma, i suoi gol sono stati pochi ma davvero buoni!
De Napoli al Milan e il finale di carriera
Nel 1992 De Napoli passò al Milan. Una mossa programmata sin dalle semifinali del Mondiale del 1990, quando il pubblico napoletano dello Stadio San Paolo aveva sostenuto Diego Maradona e l’Argentina invece degli “Azzurri”. Il gesto aveva ferito molto Nando, legatissimo alla Nazionale. Anche per questo, probabilmente, nei 2 anni seguenti non erano arrivate più vittorie e trofei.
Fernando scelse quindi il Milan di Berlusconi, anche se le cose non andarono benissimo in termini di presenze, visto che De Napoli giocò solo 9 partite in due anni con i rossoneri, soprattutto a causa dell’arrivo del fortissimo Desailly. In ogni caso, pur non da protagonista De Napoli può fregiarsi comunque di 2 Scudetti e 1 Coppa dei Campioni tra il 1992 e 1994.
Il centrocampista si è dunque trasferito alla Reggiana, dove è rimasto fino al ritiro nel 1997 e dove la sua professionalità è stata molto apprezzata. Anche per questo, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, De Napoli è rimasto nello staff tecnico del club emiliano fino al fallimento del club nel 2005.
Nando De Napoli oggi
Divenuto proprietario di un’enoteca a Vergato, oggi De Napoli è il coordinatore tecnico del settore giovanile dell’Avellino. L’uomo noto come “Rambo“ viene ancora ricordato con grande affetto a Napoli. La sua energia, l’impegno e la dedizione alla causa lo hanno infatti reso eternamente caro ai tifosi napoletani, poiché permise a stelle come Maradona di brillare. Mentre tutta Napoli ballava e sognava al ritmo di Maradona, Nando De Napoli era l’uomo silenzioso che dettava il ritmo di gioco del Napoli. Ecco perché, oltre al “Pibe de Oro”, Napoli deve senza dubbio gran parte dei suoi successi anche a “Rambo”.
Fernando De Napoli – Tutti i Gol – VIDEO
Nel video che segue potete rivedere tutti i gol di Nando de Napoli.
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