Gigi Meroni La Farfalla Granata

Indimenticato calciatore del Torino, Gigi Meroni era un promettente talento del calcio italiano degli anni sessanta, ma morì tragicamente all'età di soli 24 anni.

C’è stato un tempo in cui giocatori appariscenti come George Best incantavano le folle con le loro abilità incredibili, il comportamento sfacciato e il bell’aspetto. Durante la metà degli anni ’60 anche l’Italia aveva la sua rockstar, che corrispondeva in pieno a questa descrizione e si chiamava Luigi “Gigi” Meroni. Il talentuoso calciatore si è fatto un nome al Torino, dove ha giocato dal 1964 fino alla sua prematura scomparsa nel 1967.

Caratteristiche tecniche di Gigi Meroni

Meroni era un’ala destra moderna. Indossava la maglia numero sette ed il suo più grande punto di forza era l’eccellente capacità nel dribbling, che gli permetteva di ingannare e superare i difensori avversari con straordinarie finte. La sua abilità tecnica gli consentiva di effettuare serpentine velocissime arrivando a trovarsi costantemente faccia a faccia con il portiere in situazione di uno contro uno. Era insomma un calciatore atipico, che faceva le cose a modo suo, unico, dentro e fuori dal campo.

Il personaggio Gigi Meroni

Meroni infatti faceva notizia non solo per la bravura sul terreno di gioco, ma anche per le sue passioni al di fuori del mondo del calcio. Amava l’arte, i Beatles, la poesia e la moda, era un idolo delle donne ed aveva una relazione pubblica con una donna sposata. Portava anche barba e capelli lunghi, insomma, era certamente un personaggio eccentrico per la sua epoca.
Lo stile di gioco quasi “fluttuante” e la grande passione per le donne gli sono valsi il soprannome di “La Farfalla”. Il suo talento abbinato alle vicende fuori dal campo lo portavano ad essere spesso al centro dell’attenzione della stampa italiana, cosa che amava. Per un certo periodo, si vociferò addirittura che la fidanzata Christina Uderstadt fosse in realtà sua sorella, e si parlò ampiamente di quando Meroni portò a spasso un pollo al guinzaglio cercando di vestirlo facendogli indossare un costume da bagno.

 

Gli inizi di carriera di Gigi Meroni

Nato a Como nel 1943, Gigi Meroni è stato il primo playboy del calcio italiano. La sua carriera calcistica iniziò nelle giovanili del Como, con cui esordì in prima squadra in Serie B. Venne poi ceduto al Genoa con cui conobbe la Serie A e dove iniziò ad accrescere la sua fama. Il suo primo momento di notorietà si può far risalire all’ultima partita della stagione 1962/1963, quando Meroni rifiutò di sottoporsi agli esami per controllo antidoping e venne sospeso per cinque partite.
Dopo due stagioni a Genova, nel 1964 nonostante la contestazione dei tifosi rossoblù Gigi Meroni venne ceduto al Torino, guidato dall’allenatore Nereo Rocco e ancora in transizione dopo la tragedia di Superga.

Il talento della “Farfalla Granata”

Al primo anno, Gigi Meroni aiutò il Torino ad arrivare terzo nella stagione 1964/1965, segnando 5 gol. L’annata seguente ne mise a referto addirittura 7, diventando un idolo della tifoseria.
Uno dei suoi momenti salienti con la maglia del Torino risale al 12 marzo 1967 contro l’Inter capolista a San Siro. Sotto la guida del leggendario Helenio Herrera, l’Inter era imbattuta in casa da oltre tre anni e vantava una difesa impenetrabile. Eppure, Meroni segnò uno dei gol più belli della sua carriera, scartando un difensore dell’Inter ed anche l’inerme portiere Giuliano Sarti. Il Torino ottenne così una storica vittoria per 2-1 e Meroni proseguì la sua stagione di maggior successo con la maglia dei Granata. Quell’anno infatti assieme all’attaccante Nestor Combin ha formato una tandem offensivo di grande livello, e realizzato 9 gol in 31 partite.

Meroni e la Nazionale

Gigi Meroni è poco ricordato perché ha giocato solo sei stagioni complete da calciatore, trovando appena 6 presenze con la maglia della Nazionale senza esprimere il suo pieno potenziale. Queste sei gare con gli “Azzurri” arrivarono tra il 1966 e il 1967, e portarono in dote 2 gol. La sua prima convocazione con l’Italia fu in una partita di qualificazione mondiale contro la Polonia nel 1966. Fu poi selezionato per il disastroso torneo internazionale, culminato con l’incredibile sconfitta per 1-0 alla Corea del Nord e l’eliminazione dell’Italia al primo turno. In quel periodo, erano note a tutti e chiacchieratissime le continue divergenze con il ct Fabbri.

Meroni e il mancato passaggio alla Juventus

Nell’estate del 1967, la Juventus offrì per Meroni 750 milioni di lire. Nonostante la grande rivalità cittadina, il Torino stava avendo problemi finanziari ed era quindi disposto ad accettare l’offerta. Alla notizia del potenziale trasferimento, i tifosi del Torino hanno scatenato una protesta di massa in tutta la città, e i lavoratori torinisti della FIAT hanno persino minacciato lo sciopero. Il presidente del Torino, Orfeo Pianelli, tentò di placare i tifosi che però non volevano sentire ragioni, e alla fine annunciò che Meroni sarebbe rimasto.
Il Torino dunque manteneva in rosa il suo eroe, ma una dolorosissima tragedia avrebbe presto sconvolto il club per la seconda volta in meno di vent’anni.

La morte di Gigi Meroni la Farfalla Granata

Meroni e i Granata iniziarono la nuova stagione in ottima forma. Il 15 ottobre 1967 ecco la bella vittoria per 4-2 sulla Sampdoria. Dopo la partita, Meroni e il compagno di squadra Poletti decisero di festeggiare il successo nel centro di Torino. C’era anche un altro motivo per questa celebrazione: la fidanzata di Gigi, Christina Uderstadt, aveva ottenuto l’annullamento del precedente matrimonio, che avrebbe finalmente permesso alla coppia di sposarsi. I due calciatori hanno dunque deciso di recarsi in un bar del centro, dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi di Corso Re Umberto. Dovevano quindi attraversare il Corso molto trafficato per raggiungere il bar, ma i due decisero fatalmente di non utilizzare le strisce pedonali e di ignorare il semaforo. Bisognava superare due corsie, con traffico in entrambe le direzioni. Dopo aver attraversato la prima corsia, Meroni fece un passo indietro per evitare un’auto alla sua destra ma fu investito da una FIAT Coupé che arrivava in velocità alle sue spalle.
Entrambi i calciatori vennero colpiti, Gigi Meroni preso in pieno a una gamba venne scagliato dall’altra parte della strada, dove fu investito nuovamente e trascinato per 50 metri da un’altra auto in corsa.

La tragedia della Farfalla Granata Gigi Meroni

Le ferite riportate da Meroni furono mortali. Il cranio, il bacino e le gambe erano rotti, il petto distrutto. Poletti se la cavò invece con delle lievi ferite. L’ambulanza arrivò con Meroni ancora in vita, ma poco dopo l’esterno è morto alle 22:50. Fatalità, a guidare quella FIAT era Attilio Romero, abbonato del Torino che era stato proprio alla partita quel giorno e che aveva i poster di Meroni in camera sua. Ma non è tutto: per un incredibile scherzo del destino, molti anni dopo proprio Romero sarebbe stato nominato presidente del Torino nel 2000.
A causa dell’attraversamento azzardato di Meroni e Poletti senza utilizzare le strisce pedonali, Romero venne assolto, eppure non si diede mai pace. “La mia vita è sempre stata intrecciata con la storia del Torino, nella felicità e nella tragedia”, ha detto Romero. “Gigi era il mio idolo. Avevo i suoi poster nella mia camera e quel giorno avevo anche una sua foto in macchina”.

L’Addio a Gigi Meroni e il suo ricordo indelebile

Al funerale di Meroni hanno partecipato a Torino circa 20.000 persone. Celebrante fu Ferraudo de Francis, cappellano del Torino, che sottolineò come Meroni “non era solo corpo, muscoli e nervi, ma anche genio, coraggio, comprensione e generosità”. Il sacerdote venne criticato della Chiesa cattolica per aver “celebrato un peccatore”. Il Torino, da parte sua, nel Derby contro la Juventus del 22 ottobre 1967, prima partita dopo la morte di Meroni, ricordò il suo campione lasciando cadere da un elicottero dei fiori sulla sua zona del campo, l’ala destra. I tifosi hanno alternato il coro “Gigi Gigi” al silenzio per tutta la partita.  Chiaramente motivato, il Torino ha battuto la Juventus per 4-0, la sua più grande vittoria nel derby fino ad oggi, con il compagno d’attacco Combin che ha segnato una commovente tripletta.
Da allora, i tifosi e la città di Torino non hanno mai dimenticato la loro Farfalla Granata, erigendo nel 2007 il monumento “La stella del Calcio Granata e Nazionale” proprio in Corso Re Umberto in occasione del 40° anniversario della morte di Meroni. Gigi Meroni insomma non è stato e non sarà mai dimenticato: giocatore fenomenale, è arrivato a rappresentare molto di più, diventando simbolo di libertà sociale e spensieratezza in un paese di conformisti.

La Fiction RAI su Gigi Meroni

Nel 2013 la RAI ha realizzato una fiction su Gigi Meroni dal titolo “La Farfalla Granata”. E’ possibile vederla gratuitamente in streaming a questo link.

  • Regia: Paolo Poeti
  • Interpreti: Alessandro Roja, Alexandra Dinu, Francesco Pannofino, Caterina Vertova, Roberto Acconero, Rodolfo Corsato


Gigi Meroni la “Farfalla Granata” – VIDEO

Nel video che segue potete infine vedere alcune delle giocate e dei gol più belli di Gigi Meroni.

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