Hidetoshi Nakata il Samurai del Calcio

Primo calciatore giapponese a sfondare nel calcio italiano, Hidetoshi Nakata ha avuto una carriera rapida e, agli inizi, dirompente, prima di ritirarsi ancora giovane per potersi dedicare ad altre passioni.

Hidetoshi Nakata è un personaggio iconico del calcio asiatico. E’ esploso sulla scena mondiale nell’estate del 1998 quando, appena ventunenne, ha rappresentato il Giappone nella sua prima storica Coppa del Mondo, distinguendosi non soltanto per i vistosi capelli tinti di arancione. Il ragazzo aveva chiaramente del talento e, da quel momento in poi, avrebbe iniziato a mostrarlo sui campi della Serie A italiana.

Hidetoshi Nakata a Francia ’98

“Hide” arrivò al torneo in Francia dopo essere stato incoronato calciatore asiatico dell’anno, e si capì subito il perché. Ogni volta che Nakata prendeva la palla dava la sensazione di poter far succedere qualcosa dal nulla.
Durante la partita di apertura del torneo non ebbe alcuna paura contro i fortissimi assi dell’Argentina, cominciando così a far parlare di sè. Di fatto sonosciuto a quell’epoca al di fuori del Giappone, Nakata era un ragazzo tranquillo, educato e molto intelligente, di bell’aspetto e dunque pieno di ammiratrici. Sommando a tutto ciò un grande talento calcistico, era davvero perfetto per diventare l’uomo immagine dell’emergente calcio giapponese, tanto da essere ritenuto “il David Beckham del calcio asiatico”.
Per arrivare a Francia 98′, Nakata aveva dato un enorme contributo alla qualificazione del Giappone al Mondiale, segnando cinque gol e fornendo oltre una dozzina di assist decisivi. La competizione, poi, vide il Giappone eliminato i gironi, ma la stella del giovane Hidetoshi aveva ormai iniziato a brillare.

Nakata dalla J League al Perugia

All’epoca della Coppa del Mondo, Nakata militava nella J League, più precisamente nel Bellmare Hiratsuka, club in cui aveva iniziato la sua carriera a 18 anni nel 1995. Complessivamente, in 3 stagioni e mezza ha giocato 88 partite segnando 16 reti, tra cui quella del decisivo 2-1 nella finale della Coppa delle Coppe Asiatica vinta nel 1995/1996. Così, dopo le sue scintillanti esibizioni al Mondiale, era solo questione di tempo prima che i club europei iniziassero ad annusare le potenzialità di questo talento.
Così, in estate Nakata finì in Italia, firmando per il Perugia di Castagner per una cifra di circa 3,5 milioni di dollari. Non certo il club più grande del mondo, ma di sicuro un ottimo trampolino di lancio per la carriera del giovane giapponese. A cavallo del nuovo millennio, la Serie A era una infatti un campionato affascinante, ricco di campioni e grandi squadre, insomma il meglio che l’Europa aveva da offrire.

Nakata e il Perugia

Nakata ha subito impressionato tutti, mettendo a tacere i numerosi critici che ponevano dubbi e perplessità su di lui. Nella partita d’esordio della stagione 1998/1999 ecco una prestazione da sogno contro i campioni in carica della Juventus. Il trequartista devastò la difesa bianconera, segnando due gol in una rocambolesca sconfitta per 4-3. Difficile cominciare meglio, anche fuori dal campo, perché l’attenzione verso di lui è cresciuta rapidamente. Insieme a continui articoli e servizi televisivi, alle partite di Perugia c’era una presenza media di 3.000 appassionati giapponesi di Nakata. Inoltre, la famiglia Gaucci proprietaria del club ricevette un ordine di 70.000 magliette del Perugia con la scritta “Nakata 7”, che vennero prodotte dall’azienda di abbigliamento sportivo Galex, sempre di proprietà dei Gaucci. Insomma, un “affare” sotto ogni punto di vista piazzato dal Perugia, con Nakata capace di segnare ben 10 gol nella sua prima stagione.
Tutto questo non poteva passare inosservato, ed infatti arrivò prontamente per Nakata una grande occasione.

Hidetoshi Nakata alla Roma

L’allenatore Fabio Capello fece sborsare 42 miliardi di lire italiane (per la precisione, 30 miliardi più il cartellino del russo Dmitri Alenichev) per portare Nakata all’AS Roma nella finestra di mercato di gennaio del 2000. Il giapponese rimase un anno e mezzo in cui, pur limitato nell’utilizzo dalla presenza di Francesco Totti nel suo stesso ruolo, risultò determinante per la conquista dello Scudetto del 2001.
Senza alcun dubbio, il momento più bello di Nakata con la maglia della Roma è arrivato il 6 maggio 2001, nel finale della stagione, quando i giallorossi si recarono a Torino per affrontare la Juventus rivale per il titolo. Con la Roma sotto 2-0, Nakata entrò in campo per sostituire Totti e, di fatto, spaccò la partita decidendo il campionato. Prima ha superato con un potente tiro dalla distanza Edwin Van Der Sar, riportando i giallorossi in partita sul 2-1. Quindi, a 10 minuti dalla fine, ecco un altro gran tiro da fuori che Van Der Sar ha respinto sui piedi di Vincenzo Montella, che ha segnato il 2-2. Quel prezioso pareggio permise alla Roma di mantenere 6 punti di vantaggio ed andare a vincere il suo terzo scudetto.

Nakata al Parma

Quella stessa estate Nakata andò via da Roma da eroe, rimanendo in Italia e firmando con il Parma. Dopo le cessioni di Buffon e Thuram, l’allenatore Renzo Ulivieri chiedeva infatti rinforzi di qualità per la Champions League e ha investito 55 miliardi di lire sul giapponese. Il 24enne Nakata era al top della sua carriera, straordinario nella visione di gioco, tenace nella capacità di recupero palla e sempre abile nel creare occasioni da gol.
Nakata ebbe successo immediato anche allo Stadio Ennio Tardini. Nella sua prima stagione ha aiutato la sua squadra a vincere la Coppa Italia, segnando un gol in finale sempre contro la Juventus. Questo è stato probabilmente il momento clou della carriera di Hidetoshi nel Parma, che subito dopo entrò in crisi finanziaria. Di conseguenza, Nakata è prima passato al Bologna in prestito per metà della stagione 2003/2004, quindi alla Fiorentina l’anno successivo, per la sua sua ultima stagione in Serie A.

Nakata in Premier League e il ritiro a 29 anni

Il samurai giapponese scelse poi per l’annata 2005/2006 la Premier League inglese, firmando con il Bolton Wonderers. Fu una stagione senza acuti che culminò con il clamoroso ritiro dopo la Coppa del Mondo 2006 in Germania. Nonostante avesse solo 29 anni, Nakata lasciò il gioco a cui aveva dedicato così tanto tempo e dedizione semplicemente perché non gli piaceva più giocare. La decisione fu frutto della grande sincerità che Nakata aveva mostrato nel corso della sua carriera. Il ragazzo preferì dedicarsi ad altri interessi, in particolare all’arte, alla scrittura ed a viaggiare per il mondo.
Hidetoshi Nakata rimane il più grande calciatore asiatico ad aver militato nel campionato italiano, e forse anche il più talentuoso a livello internazionale. Tra il 1998 e il 2005 ha illuminato molti stadi, accendendo la passione dei giapponesi per il calcio e lasciando ai tifosi italiani ricordi molto positivi di lui.

Hidetoshi Nakata Skills & Goals – VIDEO

Nel video che segue potete gustarvi alcune delle più belle giocate, assist e gol del talento giapponese Hidetoshi Nakata nel corso della sua carriera, trascorsa per buona parte nella nostra Serie A.

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