Gli Anni d’Oro dell’Avellino in Serie A

L'Avellino ha al suo attivo dieci stagioni in Serie A, categoria in cui ha militato ininterrottamente dal 1978 al 1988. Ecco la storia del glorioso decennio dei "Lupi" nella massima serie italiana.

Nel calcio spesso le gesta di una squadra diventano il riflesso dell’anima di una comunità. L’Avellino Calcio e l’Irpinia ne sono un perfetto esempio, avendo scritto una pagina indimenticabile nella storia della Serie A italiana. Gli anni d’oro dell’Avellino nella massima serie non possono infatti essere ridotti soltanto ad una sequenza di ottimi risultati, resilienza e successi inaspettati. In quel periodo, una piccola provincia del Sud Italia ha davvero sfidato le grandi del calcio italiano, negli anni compresi tra il 1978 e il 1988. Attraverso momenti di gloria, salvezze sofferte e tragici eventi come il terremoto del 1980, la squadra ha incarnato perfettamente la forza della comunità irpina per emergere come una realtà da non sottovalutare nel panorama calcistico nazionale.

L’Avellino in Serie A: Un Viaggio Tra Passione e Orgoglio

In questo articolo ripercorreremo dunque il decennio d’oro dell’Avellino in Serie A, ricordandone le gesta sul campo, esaminando i personaggi chiave che hanno scritto questa storia e celebrando una squadra che ha dimostrato che il calcio non è un semplice gioco.
Sarà un viaggio attraverso un’epoca in cui i “Lupi”, come vengono chiamati i giocatori dell’Avellino, hanno reso fieri i loro sostenitori regalando emozioni che ancora oggi restano impresse nella memoria collettiva di un intero popolo. Accendiamo quindi i riflettori sugli anni d’oro dell’Avellino in Serie A.

Un’Impresa Straordinaria: Dall’Irpinia alla Serie A

Nel corso della stagione 1977/1978 l’Avellino, sotto la presidenza dell’imprenditore e figura politica di spicco Arcangelo Iapicca di Mirabella Eclano, ha compiuto un balzo epocale. Per la gioia dei suoi sostenitori, il club irpino ha infatti ottenuto la prima storica presenza nella prestigiosa Serie A. Questo traguardo straordinario arrivò grazie ad una strepitosa stagione di vertice in Serie B sotto la guida dell’allenatore Paolo Carosi.

L’apice di questa annata indimenticabile arrivò nell’ultimo atto, a Marassi contro la Sampdoria, quando Mario Piga ha scritto il suo nome nella storia con una rete decisiva che ha decretato molto più di una semplice promozione, ma l’inizio di un’epopea destinata a segnare profondamente la memoria calcistica dell’Irpinia.

Il Decennio di Gloria: Gli Anni d’Oro dell’Avellino in Serie A

Da quel punto in avanti, l’Avellino ha iniziato ad inanellare risultati esaltanti in Serie A. Dal 1978/1979 per dieci anni consecutivi la squadra ha offerto una serie di performance entusiasmanti. È emersa infatti come un avversario ostico per tutti, affrontando le squadre più prestigiose d’Italia con coraggio e determinazione. Il fervore che si è sprigionato tra i tifosi nel cuore dell’Irpinia ha alimentato questa corsa, trasformando un club provinciale in una squadra rispettata in tutto il paese.

Nel corso del decennio, l’Avellino ha conosciuto momenti di pura gioia e successi straordinari. Ottenendo anche alcune sofferte salvezze, la squadra ha dimostrato una resilienza straordinaria. Il punto più alto è stato raggiunto in due stagioni (1981/1982 e 1986/1987), quando l’Avellino ha conquistato l’ottavo posto in classifica, che ancora oggi rappresenta il miglior piazzamento nella storia del club.

Gli Scontri Epici e le Vittorie Memorabili

Nei dieci anni tra il 1978 e il 1988, l’Avellino ha compiuto alcune vere e proprie imprese sportive. Le vittorie contro avversarie come la Juventus, l’Inter e il Milan sono entrate di diritto nella storia del club. E nell’estate del 1986, i “Lupi” hanno ulteriormente consolidato la loro reputazione vincendo il prestigioso “Torneo Estivo”. Questo trofeo veniva organizzato dalla Lega Calcio, ed è stato un trampolino per l’Avellino, dimostrando che la sua militanza nella massima serie non era casuale, ma meritata.

La Penalizzazione e il Terremoto del 1980

Il punto più difficile di questo periodo d’oro si è verificato invece nella stagione 1980/1981. La squadra ha dovuto affrontare una doppia sfida, sia sul campo che fuori, con la penalizzazione di 5 punti a causa dello scandalo calcioscommesse e il terremoto del 23 novembre 1980. In mezzo a questo scenario drammatico, la squadra ha rappresentato un motivo di speranza per la comunità.

Il racconto del difensore Salvatore Di Somma testimonia la forza d’animo di quei giorni. In un contesto di tragedia, una tifosa, piangendo i suoi cari, ha trovato la forza di dire a Salvatore: “Salvatore, hai visto che è successo? Però oggi che bella vittoria abbiamo fatto…”. Questo epico spirito del popolo irpino, incapace di arrendersi, ha caratterizzato l’annata sul campo dell’Avellino, che riuscì a salvarsi dimostrando come il calcio possa unire le persone anche nei momenti più difficili.

I Grandi Calciatori dell’Avellino degli Anni ’80

Questo periodo d’oro che ha portato vittorie e classifiche rispettabili è stato merito di calciatori indimenticabili che hanno indossato la maglia dell’Avellino. Da giocatori come Pasquale Casale, primo irpino a debuttare in Serie A con la maglia dell’Avellino, alla leadership di Fernando De Napoli, passando per elementi chiave come Stefano Tacconi, Ottorino Piotti e Luciano Favero, tutti hanno contribuito a scrivere la storia dell’Avellino Calcio. Impossibile dimenticare poi Andrea Carnevale, Beniamino Vignola, Gerónimo Barbadillo, Ramón Díaz, lo storico capitano Adriano Lombardi, Juary, José Dirceu e Paolo Beruatto.
La squadra ha davvero brillato con talento e dedizione, mostrando una sua precisa identità e allenata negli anni da allenatori di livello come Vinicio, Eugenio Bersellini, Rino Marchesi e Ottavio Bianchi.

La “Legge del Partenio”

Nella storia dell’Avellino, la cosidetta “Legge del Partenio” non è un dettaglio di contorno, ma rappresenta l’essenza della forza che ha caratterizzato il club durante quel decennio d’oro. Questa legge, così chiamata in riferimento allo stadio Partenio-Adriano Lombardi, è stata una sorta di incantesimo positivo che ha visto i “Lupi” ottenere una straordinaria serie di nove salvezze consecutive nella massima serie del calcio italiano. Risultati ottenuti con prestazioni eccezionali soprattutto tra le mura amiche dello stadio Partenio, che è dunque diventato un autentico fortino dove il sostegno appassionato dei tifosi si è fuso con la determinazione dei giocatori.

La “Legge del Partenio” ha creato un legame speciale tra la squadra e i suoi tifosi, che hanno contribuito in modo significativo a rendere lo stadio un luogo temuto dai rivali. Il calore del pubblico e la dedizione dei giocatori hanno reso magici quegli anni, indimenticabili per la comunità irpina.
In questo contesto, lo stadio Partenio ha assunto una dimensione quasi mitologica: ogni vittoria, ogni gol segnato e ogni applauso del pubblico hanno contribuito a consolidare l’unione fra sostenitori e squadra, un elemento ancora oggi centrale nell’identità stessa dell’Avellino Calcio.

Curiosità sull’Avellino Calcio

L’Avellino Calcio è un club intriso di tradizione, storia e peculiarità che lo collocano in una posizione di rilievo nel panorama calcistico italiano. Ecco alcune curiosità sulla squadra campana:

  • Occupa la 50ª posizione nella graduatoria della tradizione sportiva FIGC, attestandosi come uno dei club più significativi nella storia del calcio italiano.
  • L’Avellino si trova al 43º posto nella classifica perpetua della Serie A dal 1929, dimostrando la sua presenza costante ai massimi livelli.
  • Per prestigio, l’Avellino è il secondo club campano dietro solo al Napoli.
  • I colori sociali, bianco e verde, sono diventati parte integrante dell’identità del club sin dal secondo dopoguerra. Il bianco simboleggia la purezza, mentre il verde richiama le radici naturali e il legame con il territorio. Il lupo, simbolo del club, incarna la forza e la determinazione che caratterizzano l’Avellino sul campo di gioco.
  • Le gare interne vengono disputate allo stadio Partenio-Adriano Lombardi. Costruito da Costantino Rozzi ed inaugurato nel 1971, ospita da allora gli incontri interni dell’Avellino, sostituendo il vecchio impianto di “Piazza d’armi”. Oggi terzo stadio della Campania per capienza effettiva con oltre 26.000 posti, nel decennio degli anni ’80 arrivò ad accogliere ben 48.000 spettatori.

Statistiche e Record dell’Avellino in Serie A

Proponiamo infine i più importanti record dell’Avellino durante la sua decennale militanza in Serie A:

  • Record di punti: 30 (1986-1987)
  • Record di punti in casa: 22 (1980-1981, 1982-1983)
  • Record di punti in trasferta: 12 (1981-1982, 1986-1987)
  • Record di punti nel girone di andata: 16 (1980-1981, 1981-1982)
  • Record di punti nel girone di ritorno: 17 (1986-1987)
  • Record di vittorie: 10 (1980-1981)
  • Record di vittorie in casa: 9 (1980-1981)
  • Record di vittorie in trasferta: 4 (1986-1987)
  • Record di vittorie consecutive: 3 (1983-1984, dalla 23ª giornata alla 25ª giornata; 1986-1987, dalla 28ª giornata alla 30ª giornata)
  • Record di vittorie consecutive in casa: 5 (1983-1984)
  • Record di vittorie consecutive in trasferta: 2 (1986-1987)
  • Più lunga serie positiva di risultati: 9 (1979-1980, dalla 4ª giornata alla 12ª giornata)
  • Più lunga serie positiva di risultati in casa: 12 (1980-1981)
  • Più lunga serie positiva di risultati in trasferta: 5 (1979-1980, 1981-1982)
  • Record di reti realizzate: 36 (1980-1981)
  • Maggior numero di gare con reti segnate: 20 (1980-1981, 1982-1983, 1983-1984)
  • Maggior numero di gare senza subire reti: 14 (1978-1979, 1981-1982)
  • Partita con più gol: Udinese-Avellino 5-4 (1980-1981)
  • Vittorie interne con il massimo scarto: Avellino-Catanzaro 4-0 (1982-1983), Avellino-Milan 4-0 (1983-1984)
  • Vittoria esterna con il massimo scarto: Udinese-Avellino 2-6 (1986-1987)

Il Miracolo dell’Avellino 1980/1981 – VIDEO

Gli anni d’oro dell’Avellino in Serie A rimarranno un capitolo indelebile nella storia del calcio italiano. Una decennio fatto di imprese, passione e la forza di una comunità intera unita nel sostenere i suoi “Lupi”.

Nel video che segue, ecco il racconto dell’eccezionale salvezza del 1980/1981, quando l’Avellino rimase in Serie A nonostante i -5 punti di penalizzazione.

La Redazione dedica, con affetto, questo articolo ad un grande tifoso, il signor Antonio.

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