Nel 2000 Luciano Gaucci, patron del Perugia, portò in Italia Ma Ming Yu, primo storico cinese ad approdare in Serie A. Uno che tutto sembrava meno che un calciatore, la cui reale età è ancora oggi un mistero. Qualcuno mormora che il suo arrivo in Umbria sia stato il frutto di uno scambio di persona, con gli osservatori del Perugia che avrebbero visionato, a distanza, il forte Ma Lie Tie, ricevendo però in Italia il “pacco” Ma Ming Yu. Ma andiamo con ordine.
Ma Ming Yu al Perugia
Dopo aver militato in patria dal 1990 nel Sichuan e, per una stagione, nel Guangdong, Ma Ming Yu sbarca in Italia “ufficialmente” a 28 anni, anche se alcune fonti cinesi danno per certo che ne abbia già compiuti almeno 32. I documenti, in ogni caso, recitano “nato il 4 febbraio 1972”. Arriva in prestito annuale per 1 miliardo di Lire, con diritto di riscatto fissato a 4 miliardi ed un ingaggio da 500 milioni.
Il cinese, di ruolo centrocampista con compiti di regia, viene presentato il 14 agosto 2000 e colpisce subito il suo aspetto. Ma Ming Yu mostra un fisico “appesantito” ed un volto che sembra di diversi anni più vecchio di quel che dovrebbe. Lui, comunque, sorvola su tutto questo, sceglie la “pesante” maglia numero 9 e si dice pronto a diventare il “nuovo Nakata”, arrivando addirittura a rivelare che gli piacerebbe essere soprannominato “Michelangelo”, l’artista del centrocampo perugino. Siamo nella prima estate del nuovo millennio, che stia nascendo una nuova stella nel firmamento del calcio italiano?
Il grande flop
L’attenzione dei giornalisti e dei media cinesi è enorme, gli allenamenti di Ma Ming Yu vengono seguiti con grande attenzione. E le cose iniziano subito a precipitare. Appare infatti lento, impacciato e indolente, non studia neppure l’italiano preferendo vivere chiuso in casa con la moglie. Non comunica con i compagni, non capisce le indicazioni di mister Serse Cosmi, appena finito l’allenamento fa la doccia e corre via. Si dice che passi il tempo guarando DVD in cinese e telefonando alla figlia di 3 anni, rimasta in Cina, non stringendo alcuna amicizia. I compagni lo chiamano “Il Nonno”, lui tende sempre più ad isolarsi dal resto della squadra e non riesce ad integrarsi in Italia.
L’esito della storia diventa quindi scontato. Arrivato per inserirsi in una rosa di ottimi elementi come Liverani, Materazzi e Bucchi, Ma Ming Yu indosserà la maglia del Perugia solo in 2 amichevoli disputate in Agosto, senza esordire mai in Serie A, e per i suoi unici, pochissimi, minuti “ufficiali” in Coppa Italia nel primo turno contro la Salernitana. A Gennaio 2001 l’inevitabile divorzio, senza rimpianti per nessuno.
Perchè Gaucci acquistò Ma Ming Yu?
Luciano Gaucci rivelò, con una battuta, i motivi dell’acquisto di Ma Ming Yu: in lingua cinese “Ma” significa “cavallo” e Gaucci, vero esperto ed appassionato del settore, disse di averlo ingaggiato anche per questo motivo. Ci aveva “visto”, insomma, un segno fortunato. O meglio, aveva creduto di vedercelo.
In ogni caso, Ma Ming Yu era perfettamente in linea con gli acquisti “esotici” che Gaucci, all’epoca, era solito fare per il suo Perugia, attingendo dal semi sconosciuto mercato orientale. Quella volta, però, non fu fortunato come gli accadde con il talentuoso giapponese Hidetoshi Nakata.
Ma Ming Yu nella Nazionale Cinese
Ma Ming Yu ha concluso la sua carriera nel 2003, dopo essere tornato al Sichuan.
Bisogna comunque dire che il centrocampista ha avuto una lunga militanza nella Nazionale Cinese, dove ha raccolto ben 85 presenze e 12 reti e di cui è stato Capitano ai Mondiali 2002.
Può anche fregiarsi di aver effettuato il primo tiro cinese della storia ai Mondiali, effettuato verso la porta del fortissimo Brasile durante la sfida terminata 4-0 in favore dei verdeoro.
Insomma, meteora si, bidone pure… ma di classe!
Nel video che segue trovate un’intervista a Ma Ming Yu che ricorda i trascorsi durante quello storico Mondiale 2002, dove fu il Capitano della Nazionale Cinese.
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