Zico e l’Udinese

Campione di livello assoluto, il brasiliano Zico ha giocato in Italia con una maglia inusuale, quella dell'Udinese. Illuminando la scena con la sua formidabile classe.

Arthur Antunes Coimbra, più noto semplicemente come Zico, è rimasto celebre nel mondo del calcio come il “Pelé bianco”. Un soprannome pesantissimo che, da subito, rende l’idea del livello assoluto di questo calciatore.
Protagonista con la maglia del Brasile negli anni ’70 e ’80, Zico era dotato di eccellente tecnica e superba visione di gioco, e fu una delle superstar della Selecao di quegli anni insieme a Socrates e Falcao.
Funambolico e spettacolare, ancora oggi è ricordato in tutto il mondo in particolare per la sua innata capacità di trasformare in gol i calci di punizione. Andiamo quindi a scoprire di più su di lui e sulla sua carriera.

 

Zico “O’ Galinho” del Flamengo

Nato il 3 marzo 1953 a Rio, Zico era un trequartista offensivo alto solo 172 cm, tecnicamente impareggiabile. Chiamato “O’ Galinho” (in italiano “Il Galletto”) per i capelli folti e ricci ed il fisico esile, fece il suo esordio nel calcio professionistico nel 1971 con la maglia del Flamengo, grande squadra brasiliana con cui vinse 4 campionati, la Coppa Libertadores 1981 e la Coppa Intercontinentale 1981.
In quegli anni realizzò oltre 362 gol in 485 partite, vincendo svariati premi personali come capocannoniere e come miglior calciatore sudamericano. Particolarmente proficua fu la stagione 1979, in cui mise a segno ben 65 reti in 51 partite. Così, nell’estate del 1983, a 30 anni  Zico scelse di provare un’esperienza in Europa, stupendo tutti perché non si trasferì in un top club come ci si sarebbe aspettati.

 

Zico all’Udinese

Noto a livello internazionale e già protagonista in due Mondiali, Zico era ricercato in tutta Europa, soprattutto in Italia. Qui, la Roma neo campione d’Italia degli amici di Nazionale Falcao e Cerezo ed il Milan erano pronte a darsi battaglia per ottenere la sua ambita firma. A sorpresa, però, Zico firmò per l’Udinese venendo acquistato per 6 miliardi.
Di fatto, Zico ha rappresentato il colpo di mercato più importante nella storia dell’Udinese, anche per la copertura mediatica che ne è seguita. L’arrivo di una grande superstar brasiliana, oltretutto a Udine, fu un vero terremoto per la Serie A, oltre che per i sostenitori friulani che, in delirio, sottoscrissero 26.000 nuovi abbonamenti durante quella magica estate. L’affare era fatto, e i tifosi bianconeri potevano finalmente sognare insperati successi, avendo Zico nella loro squadra.

 

Le magie di Zico a Udine – MaraZico

Nella sua prima stagione in Serie A, Zico mantenne tutte le aspettative. Ha infatti guidato l’Udinese giocando in modo favoloso, affascinando tutti i tifosi del suo nuovo club e non solo. Assieme agli ottimi Franco Causio e Massimo Mauro riuscì quasi a portare l’Udinese al livello dei migliori club italiani, arrivando alle soglie della qualificazione in Coppa UEFA e realizzando ben 19 gol. Soltanto uno in meno del capocannoniere Michael Platini della Juventus. Le sue prestazioni convinsero tutti, e venne votato come “Giocatore dell’anno 1983” da World Soccer Magazine.
Zico entrò in piena sintonia con i tifosi dell’Udinese, che da subito lo avevano adottato come uno di loro. Probabilmente, anche questo fu uno degli elementi decisivi che determinò le sue super prestazioni. Zico era un fenomeno vero, in campo e fuori, e muoveva l’attenzione di tifosi e media come pochi altri.

La stagione 1984/1985 di Zico all’Udinese

La seconda annata italiana di Zico, che sarebbe stata anche l’ultima, portò invece con se molti infortuni e squalifiche per il brasiliano. Oltre a diversi guai fisici, Zico attaccò apertamente gli arbitri, venendo lungamente tenuto fuori dal campo. La sua frustrazione esplose anche contro la dirigenza dell’Udinese, criticata per la sua mancanza di ambizione. Ai suoi occhi, i proprietari erano troppo parsimoniosi, riluttanti a ingaggiare giocatori di alta qualità, cosa che rendeva la squadra eccessivamente dipendente dalle prestazioni di Zico.
Così, il rapporto si guastò irrimediabilmente e venne annunciato l’addio a fine anno.

Zico contro Maradona

Il 12 maggio 1985 migliaia di tifosi accorsero allo Stadio Friuli per l’ultima partita casalinga dell’Udinese della stagione 1984/85, contro il Napoli. Una specie di resa dei conti finale tra i rivali storici del Brasile e dell’Argentina, Zico contro Maradona, e ultima gara del brasiliano nell’Udinese. I tifosi si aspettavano di vedere uno spettacolo assoluto, essendo in campo due dei migliori numeri 10 del mondo, e non rimasero delusi.
Maradona aprì subito le marcature su punizione dopo 4′, Zico rispose poco dopo, propiziando con un assist l’1-1. Il brasiliano desiderava disperatamente una vittoria finale, un regalo d’addio prima di lasciare i friulani. Così, sempre su punizione, nella ripresa trovò la testa di De Agostini, che superò Castellini. Ma al minuto 88 ecco Maradona battere ancora il portiere dell’Udinese e portare a casa il pareggio. Seguirono tante polemiche, i replay confermarono che l’argentino aveva usato la mano per spingere la palla in rete. Una specie di “antipasto” di quella che sarebbe stata, qualche anno dopo, la famosa “Mano de Dios”. Zico corse ad affrontarlo dicendo: “Se sei un uomo onesto, confessa all’arbitro che hai usato la mano!” , ma Maradona non lo fece.

L’addio di Zico all’Udinese

Dopo la partita, il brasiliano si sfogò duramente contro l’arbitro e, di fatto, lasciò inviperito  il campionato italiano. Concluse la carriera tornando al Flamengo, prima di un’ultima breve parentesi in Giappone.
Tuttavia, ancora oggi i tifosi dell’Udinese sventolano orgogliosi gli striscioni e gli stendardi dell’epoca di Zico, come omaggio ad uno dei calciatori più forti di sempre, inevitabilmente tra i più amati dell’intera storia del club.

Tutti i Goal di Zico con l’Udinese

In questo video, alcune delle giocate più belle e tutte le reti realizzate da Zico con l’Udinese.
Un vero campione che, in totale, ha giocato 777 partite ufficiali segnando 526 gol, dei quali 477 con i club e 49 con la maglia verde-oro. Numeri davvero da capogiro, per un talento cristallino che ha fatto la storia del calcio mondiale, entrando di diritto tra i migliori calciatori del Brasile e in assoluto.

A proposito di grandi fantasisti brasiliani, sapevate che il “Dottore” Socrates, altra leggenda verdeoro, era uno dei più noti calciatori senza denti di sempre? Leggete tutto nel curioso articolo che gli abbiamo dedicato.

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