Attilio Lombardo “Braccio di Ferro”

Tra i pochi calciatori capaci di vincere 3 Scudetti e varie Coppe nazionali ed europee con altrettante squadre italiane diverse, Attilio Lombardo ha fatto epoca con la sua generosità, abnegazione ed il grande amore per il calcio.

Vincere lo storico Scudetto 1991 con la Sampdoria lo ha aiutato miracolosamente a “ritrovare” i capelli, indossando comicamente una parrucca nelle interviste dopo la partita del trionfo. Giocatore utilissimo, divertente ed ingiustamente poco apprezzato, Attilio Lombardo è stato un simbolo del calcio italiano degli anni ’90 e all’inizio degli anni 2000. Il suo aspetto fisico inusuale per un calciatore, simile a un “Braccio di Ferro” diventato incredibilmente reale, ha probabilmente oscurato le sue numerose qualità: velocità fenomenale, resistenza da mezzofondista ed incredibile rapidità nel passare dalla difesa all’attacco.
Più di ogni altra cosa, però, è stata la sua personalità che gli è valsa una nutrita schiera di fan in tutta Italia.
Umile, schivo ma sempre capace di ridere di se stesso, Attilio Lombardo è diventato un’icona, soprattutto per il modo genuino di mostrare la sua gioia quando si celebravano i gol.

Gli inizi di Attilio Lombardo

Nato in provincia di Caserta nel 1966 ma cresciuto in Lombardia, Attilio ha iniziato come attaccante prima di trasformarsi in centrocampista di destra.
Le prime esperienze sono in Serie C2 con il Pergocrema e poi in Serie B con la Cremonese, prima di raggiungere la massima serie italiana con la Sampdoria. A Cremona ha trasformato senza paura il rigore che è valso la promozione in Serie A per i Grigiorossi, nello spareggio del giugno 1989 contro la Reggina, dimostrando anche le sue doti di leader. Subito dopo, venne acquistato per 4 miliardi di lire per formare uno spettacolare tridente offensivo con Gianluca Vialli e Roberto Mancini. E non è certamente un caso che il periodo di maggior successo della Sampdoria sia strettamente legato proporio alla presenza di Attilio Lombardo.

Lombardo e la Sampdoria

Soprannominato “Braccio di Ferro” per la già citata forte somiglianza con il personaggio dei cartoni animati, nella sua prima stagione a Genova Lombardo molto spesso entrava in campo nel secondo tempo, fornendo ogni volta uno slancio ed un’energia vitali per la squadra. Ad esempio, Lombardo è stato protagonista in entrambi i gol di Vialli quando la Samp ha superato la resistenza dell’Anderlecht vincendo la Coppa delle Coppe, in un’indimenticabile serata a Göteborg nel maggio 1990.
La sua seconda stagione alla Samp è stata ancora più memorabile, poiché non certo da favoriti i “Blucerchiati” hanno vinto uno spettacolare primo Scudetto della loro storia in Serie A.

Attilio Lombardo e lo Scudetto della Sampdoria

L’allenatore Vujadin Boskov chiamava Lombardo “lo Struzzo”, per il suo stile di corsa potente, determinante in una stagione che avrebbe portato alla più grande delle soddisfazioni, lo Scudetto. Straordinario il gol di Lombardo nell’angolino alto contro il Bologna, e l’esplosione di gioia che ne è seguita. E come dimenticare l’assist per Toninho Cerezo, determinante per sconfiggere a San Siro un Milan formidabile, oppure i due al volo per Vialli e Mancini nell’inimmaginabile vittoria per 4-1 sul Napoli di Diego Maradona. E ancora, un gol pazzesco con un tiro al volo favoloso a Bari.
Nell’euforia che seguì la gioia per la vittoria del “tricolore”, Lombardo sfoggiò una parrucca marrone, e venne presentato da Vialli come nuovo membro della squadra, dal nome Cesare Lombardo, in un’intervista televisiva rimasta storica. Lombardo quell’anno ha segnato tre gol e fornito otto assist cruciali per la vittoria dello Scudetto, ma il suo contributo andò anche oltre queste lusinghiere statistiche. Sfrecciando come un treno, Attilio Lombardo seminava gli avversari nella sua scia, ed era una presenza esaltante ed energizzante per la squadra.

Lombardo icona della Samp

In sei anni a Genova non è esagerato dire Lombardo sia stato uno dei centrocampisti più emozionanti ed efficaci d’Europa. Il percorso verso la finale di Coppa dei Campioni del 1992 è stato pieno di momenti fantastici e gol spettacolari proprio di Lombardo, fino al triste epilogo della sconfitta ai tempi supplementari contro il Barcellona nella finale di Wembley.
Attilio venne inserito insieme ad alcuni dei calciatori più forti del mondo come Marco Van Basten, Frank Rijkaard e Bebeto nella squadra dell’anno 1992 della rivista World Soccer. Sulla base delle sue prestazioni nazionali ed europee, è stato un riconoscimento ampiamente meritato, su cui riflettere per coloro che non ne hanno apprezzato e riconosciuto il talento.
Determinante anche nella vittoria della Coppa Italia stagione 1993-1994, con le reti contro Roma, Inter e Parma e poi nella finale contro l’Ancona, dove ha trovato addirittura due gol, Lombardo ha concluso il torneo come capocannoniere. La stagione successiva ha quindi terminato il suo periodo glorioso con il club, venendo ceduto per i problemi finanziari del club, assieme a Jugovic e Vierchowod, alla Juventus.

Lombardo alla Juventus

L’avventura bianconera non parte nel modo migliore, nell’estate del 1995 Attilio Lombardo subisce intatti il primo grave infortunio della sua carriera, fratturandosi il perone e danneggiando i legamenti della caviglia in una partita estiva. Nonostante questo, pur non da protagonista al termine della stagione ha vinto la Coppa Campioni 1996.
Storia simile nella sua seconda ed ultima stagione con i bianconeri: a causa dell’esplosione di Angelo Di Livio, Lombardo è stato un frequente sostituto, ma non ha fatto mancare lampi intermittenti della sua brillantezza quando chiamato in causa. Vinse Scudetto e Coppa Intercontinentale, e fu determinante nel 4-1 all’Ajax nella semifinale di ritorno di Coppa Campioni del 1997, prima della delusione con il mancato bis europeo nella finale contro il Borussia Dortmund. Inoltre, quell’anno Lombardo ha anche alzato la Supercoppa UEFA 1997, segnando un gol nella finale contro il Paris Saint-Germain, per un totale di 3 trofei stagionali in bianconero.

L’esperienza in Premier League

Nell’estate del 1997, con una mossa a sorpresa, Attilio Lombardo passa al Crystal Palace, in uno dei trasferimenti sicuramente più inaspettati dalla Serie A alla Premier League. Un grande rischio all’età di 31 anni, ma Lombardo ha abbracciato la sfida mettendoci cuore ed impegno. Immediatamente soprannominato “Aquila Calva” dai tifosi inglesi, Lombardo tornò a mostrare le sue qualità. Ha segnato al suo debutto con il Palace contro l’Everton, esplodendo in una gioia sfrenata quando la palla ha gonfiato la rete. Nonostante abbia subito la retrocessione con il club di Selhurst Park al termine della stagione 1997-1998, Lombardo ricoprì anche il ruolo di giocatore-allenatore del club, prima di tornare in Italia con la Lazio nel gennaio 1999.

Attilio Lombardo, i successi alla Lazio e il ritiro

A Roma, nella fase finale di un’ottima carriera, Lombardo è stato coinvolto sporadicamente nei numerosi successi biancocelesti di quel periodo. Arrivò la Coppa delle Coppe contro gli spagnoli Mallorca nel maggio 1999, dove Attilio entrò in sostituzione di Nedved nel finale di gara prima di raccogliere la sua terza coppa europea. Con la Lazio ha vinto poi la Coppa Italia e soprattutto lo storico Scudetto del 2000.
Grazie a questo successo, Attilio Lombardo è entrato nel ristretto club di giocatori capaci di vincere tre scudetti con altrettante squadre diverse di Serie A
A 35 anni, il suo tempo nel calcio stava ormai finendo. Così, Lombardo fece una scelta di cuore rientrando in una Sampdoria nel frattempo retrocessa in Serie B nel 2001/2002, per un ultima annata prima del ritiro da 34 presenze e 4 gol. Aggiornando il suo totale a 308 apparizioni e 51 reti per i blucerchiati.

Attilio “Braccio di Ferro” Lombardo

Lo stile di gioco pieno di energia e azione, la personalità esuberante e l’entusiasmo contagioso per il gioco, dentro e fuori dal campo, rimangono le qualità più amate ed evidenti di Attilio Lombardo.
Dato curioso e alquanto ingiusto, nonostante abbia vestito la maglia dell’Italia in 18 occasioni e segnato 3 gol, per Lombardo non c’è stata una sola apparizione con la Nazionale in un torneo importante. In questo senso, però, la memorabile vittoria dell’Italia a Euro 2020 ha in qualche modo “compensato” questa mancanza dal già incredibile curriculum di Attilio. Come vice allenatore del Ct della Nazionale Roberto Mancini, Lombardo ha fatto parte dello staff del trionfo, che comprendeva anche gli ex compagni Vialli, Evani e Salzano. Una sorta di nuovo titolo blucerchiato, pur in vesti diverse.
Quando Donnarumma ha parato il rigore decisivo la vittoria del Campionato Europeo dell’Italia a Wembley, la telecamera ha “pizzicato” proprio Lombardo e Mancini abbracciati in lacrime per una gioia immensa proprio là dove, 20 anni prima, avevano pianto di dolore per la straziante sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona. Che meravigliosa storia il calcio!

Attilio Lombardo – Tutti i gol in Serie A

Nel video che segue ecco tutti i gol in Serie A di Attilio Lombardo. Realizzati con la maglia della Sampdoria e con quelle di Juventus e Lazio e sempre seguiti dalla sua incontenibile gioia nelle esultanze.

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